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Russia, l’opposizione riaccende le piazze

Torna alla carica l’opposizione russa. Questo sabato avrà luogo una manifestazione decisiva per tutti i cittadini che hanno denunciato brogli nelle elezioni presidenziali del 4 marzo. Una vittoria, quella di Vladimir Putin, che è stata definita “gonfiata”, pur avendo ragione sul neoeletto leader solo su Mosca, in base ai risultati ufficiali. L´appuntamento è al Nuovo Arbat, non lontano dalla sede del governo. in una capitale ancora molto fredda, ma soleggiata. Il tutto mentre gli esponenti chiave delle proteste come il blogger Aleksey Navalny e il capo del Fronte di Sinistra, Sergey Udaltzov, attendono a giorni di presentarsi davanti a un giudice, dopo il fermo del 5 marzo, nella protesta di Piazza Pushkin.
 
Il giornalista e politologo Andrei Malgin considera che la manifestazione di domani è importante. Potrebbe decretare l´inizio di una contestazione sistemica, oppure l´indebolimento delle proteste e il ritorno alla normalità. “Penso che dopo questa riunione l´opposizione, guardando come la gente si comporterà (ossia se verrà o meno), deciderà cosa fare”, ha detto. Un altro commento interessante postato su Facebook è quello di Nikolaj Levshits: “All´inizio non volevo andare da nessuna parte il 10. Sono stanco. Stufo. Tanto ci ignorano. Ma poi ho pensato che bisogna andare per gli amici, per molte città della Russia, che ci guardano ora”.
 
Altri arriveranno dalla capitale degli zar: come sottolinea Alexander Grebenko: “Veniamo da San Pietroburgo. Saremo il 10 marzo a Mosca sul Novy Arbat. Considero mio dovere civile essere a questa protesta”. E ancora sul social network Olga Arshakouna: “Non voglio la rivoluzione, ma sogno le riforme. Sinceramente sogno una vita legale, pagare le tasse onestamente, sogno di vivere onestamente”.
 
La scelta del luogo, il Nuovo Arbat, è comunque simbolica. E per questo il municipio non voleva dare il permesso, all´inizio. La via non è solo poco distante dal Cremlino e dal governo, ma è anche l´arteria che collega più direttamente la sede della presidenza a quella dell´esecutivo. Inoltre il Nuovo Arbat ha anche un significato storico: nacque in base ai piani urbanistici del leader sovietico Nikita Khrushchev, con la demolizione di metà di un quertiere storico (l´Arbat, appunto) per innalzare una serie di orribili palazzi molto alti, in attesa della visita di John F. Kennedy a Mosca. Per dimostrare che anche la capitale russa aveva i suoi grattacieli. Per i leader della protesta più oltranzisti, come Udaltzov sarà comunque l´occasione per sferrare un ulteriore attacco a Putin, che già ha più volte liquidato i manifestanti, definendoli scimmie e scambiando i nastri bianchi della protesta con preservativi.


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