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La prospettiva socialista europea che fa paura al Pd

“Non siamo un partito in cerca di dna”. Pierluigi Bersani, ieri su Repubblica, aveva provato a mettere la parola fine alle polemiche sull´identità del Pd e su un annunciato approdo del partito nella famiglia del socialismo europeo. Ma il dibattito non si spegne.
 
Oggi Paolo Franchi sul Corriere della Sera scrive: “Non so se i giovani scrivani del Pd continueranno a lavorare alle loro tesi ´socialdemocratiche´, la cui stesura non è facilissima da conciliare con il governo Monti. Ma se andassero avanti, sarebbe un bene per tutto il Pd”.
Sul Foglio, viene detto oggi che “un esplicito e impegnativo collegamento internazionale serve in primo luogo al Partito democratico, alla sua identità e alla sia funzione baricentrica di un polo competitivo in Italia come il Pse lo è in Europa”.
 
Tutto era iniziato con il progetto elaborato da un gruppo di democratici (Matteo Orfini, Stefano Fassina, Andrea Orlando) che puntava a un ricongiungimento del partito con il socialismo europeo. Una proposta che aveva fatto storcere il naso a Eugenio Scalfari nel suo consueto appuntamento domenicale su Repubblica (“non credo che avrei votato per un partito socialdemocratico che oggi a me sembra del tutto anomalo nel panorama italiano”) e ha provocato la reazione di Bersani di ieri.


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