L’azienda creerà 250 nuovi posti di lavoro, con una filiera agricola che conta mille aziende con 22.500 impiegati grazie a un accordo con Coldiretti, sottolinea Hannappel. Mentre la filiera industriale dei due poli bolognesi supera 7 mila aziende
Philip Morris dice ancora Italia. L’azienda creerà a Bologna il suo “più grande centro ricerca in industrializzazione e sostenibilità nel mondo”, come annunciato dal presidente e amministratore delegato di Philip Morris Italia, Marco Hannappel, nel corso dell’evento digitale Ansa La fabbrica del futuro. “Apriremo a Bologna un centro di servizi per l’innovazione e la ricerca e sviluppo che farà convergere su Bologna una serie di competenze e di persone per 250 posti di lavoro complessivi. Alcuni sono già presenti, altri che si trasferiranno dall’estero e altri posti di lavoro nuovi”, ha affermato Hannappel che lo definisce un “fiore all’occhiello a livello mondiale
“Abbiamo annunciato da poco che nel triennio 2021-2023 investiremo 2,4 miliardi di dollari in spese di capitale per macchinari e attività di industrializzazione di nuova generazione, tutta su prodotti innovativi. Una parte importante sarà spesa nel nostro Paese. Noi sul tradizionale ormai spendiamo pochissimo, oltre il 98% delle nostre spese (in ricerca e sviluppo ndr) vanno sia prodotti di nuova generazione” senza, aggiunge Hannappel. Il manager spiega che la “decisione globale di una trasformazione del settore del tabacco dal di dentro, con prodotti, sempre di tabacco ma, senza combustione, prevede fortissimi investimenti”.
È in questo contesto che è nato, nel 2016, anche il polo di Crespellano, che Hannappel descrive con “due siti produttivi, 1600 persone, oltre un miliardo di investimento che si integra in una filiera che per noi era già integrata dal punto di vista agricolo e in questa maniera è diventata una filiera agroindustriale di nuova innovazione, Industria 4.0”. La filiera agricola di Philip Morris conta mille aziende con 22.500 posti di lavoro impiegati grazie a un accordo con Coldiretti, sottolinea Hannappel. Mentre la filiera industriale dei due poli bolognesi supera 7 mila aziende.