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Basta spot sul fisco, la vera riforma è l’Irpef. Parla Conzatti

La senatrice di Italia Viva, membro della Commissione Bilancio: la tassa sulle successioni è pura ideologia, se vogliamo parlare seriamente di fisco rimoduliamo l’Irpef per dare ossigeno alle famiglie e semplifichiamo la Pa. Il Pnrr? Abbastanza rosa, non c’è crescita senza occupazione femminile

Un fisco a prova di pandemia e perché no, un Pnrr in versione rosa. Se l’Italia del post-Covid ha bisogno di vitamine, queste lo sono. Ne è convinta Donatella Conzatti, senatrice membro della Commissione Bilancio, con un passato nella Lega e ora tra le fila di Italia Viva. “Un nuovo fisco per una nuova Italia? Credo si possa, si debba. E comunque le condizioni ci sono”, esordisce Conzatti.

“Il fisco che noi immaginiamo è semplice, equo e di supporto alla crescita. Tre parole che riassumono bene la nostra idea di fisco. Dobbiamo partire dalla semplificazione degli adempimenti e dall’unificazione dei codici tributari. E questo al netto della digitalizzazione. Voglio dire, un fisco digitale, oltre che semplice, è la chiave di volta per la lotta al sommerso, la grande sfida dell’Italia, non certo vinta”. Impossibile però, non parlare del riassetto dell’Irpef. “Parliamo di un’imposta che dà maggiore gettito e che più di tutte pesa sulle tasche dei contribuenti. Oggi però questa tassa vanta distorsioni e diseguaglianze importanti e non trascurabili, soprattutto per quanto riguarda le fasce medie. Qui serve una battaglia di buon senso per una rimodulazione dell’Irpef e non certo uno scontro di natura ideologica”.

L’altra questione, è la spesa pubblica. “Come Italia Viva abbiamo più volte immaginato una redistribuzione della spesa. Pensiamo all’assegno unico, che ridisegna una miriade di bonus per ricondurli tutti sotto il cappello dell’assegno unico. Ecco, questa operazione di spesa, va estesa a tutto il welfare nazionale. Tanti piccole spese che diventano una sola unica uscita, ma molto più facile, gestibile e sostenibile”.

Conzatti spende parole anche per la tassa sulla successione, il cui primo sponsor è Enrico Letta, leader del Pd. “All’inizio ho subito pensato a qualcosa di ideologico. E ora lo vedo allo stesso modo, non è questa la maniera di parlare di fisco. Mi sembrano quelle battaglie in stile flat tax, più slogan che altro. Lo ripeto, se vogliamo parlare di fisco seriamente dobbiamo alleggerire la pressione fiscale sul ceto medio, rimodulare l’Irpef, ridare fiato alle famiglie e alle imprese. Questa è la vera riforma, al netto della semplificazione fiscale. E poi non dimentichiamoci le nuove tasse, come la digital tax, la minimum tax, che prima o poi arriveranno e daranno nuovo gettito ed entrate all’Italia”.

L’esponente di Italia Viva, tira poi in ballo il Pnrr e il contributo di quest’ultimo all’economia femminile. “Onestamente vedo nel Recovery Plan una buona componente dedicata alle donne. Ci sono diverse missioni dedicate all’universo dell’occupazione femminile. Non dimentichiamoci, che se la sfida del Pnrr è quella di portare il Pil al 3,6% entro il 2026 dobbiamo permettere di lavorare a chi finora non lo ha potuto fare. E questo vale per la Pa, per le imprese, per la politica. Le stesse semplificazioni, cui si sta lavorando adesso, va in questo senso, iniziando a gettare le basi di un nuovo modo di concepire il lavoro: più donne al centro dell’economia”.

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