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Libia, se la strada costiera resta chiusa nonostante l’ordine presidenziale

Il comandante della sala operativa di Sirte-Al-Jufra, il maggiore generale Ibrahim Bait Al-Mal, spiega a Formiche.net quali sono le condizioni necessarie per la riapertura della strada che collega l’est all’ovest della Libia nonostante l’ordine emanato dal Consiglio di presidenza

Nonostante l’ordine diretto inviato dal Consiglio di presidenza libico di Tripoli di riaprire la strada costiera, che collega la Tripolitania alla Cirenaica, le forze presenti nella zona di Sirte, composte in buona parte da uomini di Misurata, ritengono impossibile eseguirlo per la mancanza delle condizioni necessarie di sicurezza. A spiegarlo a Formiche.net è il comandante della sala operativa di Sirte-Al-Jufra, il maggiore generale Ibrahim Bait Al-Mal.

L’ufficiale ha confermato al Consiglio di presidenza di Tripoli, che svolge il ruolo anche di capo supremo delle forze armate in Libia, la propria disponibilità ad attuare gli ordini per l’apertura della strada costiera a patto che “tutte le condizioni siano soddisfatte”. Bait al-Mal chiede infatti che anche l’altra parte, riferendosi alle forze di Khalifa Haftar, rispettino gli accordi raggiunti in sede di comitato militare misto 5+5 che si riunisce a Sirte. Inoltre ritiene che “la richiesta di riposizionamento delle nostre forze che ci è giunta dal comandante in capo non è chiara”. Per il comandante della sala operativa di Sirte-Al-Jufra “non è possibile aprire la strada costiera senza ottenere garanzie dall’altra parte sull’uscita dei mercenari e sul rispetto del resto delle condizioni”. L’ufficiale libico ha però garantito che “forniremo al Comandante Supremo rapporti e osservazioni dopo il prossimo incontro della commissione militare mista 5+5”. Il prossimo incontro tra gli ufficiali delle due parti a Sirte è previsto per domenica prossima.

Il chiarimento fornito a Formiche.net dal maggiore generale Bait Al-Mal arriva dopo che il Consiglio Presidenziale libico, nella sua qualità di comandante supremo dell’esercito, ha invitato alla Sala Operativa di Sirte e ai militari di al-Jufra l’ordine di riposizionars e ad avviare immediatamente l’apertura della strada costiera che collega Sirte a Misurata, facilitando gli spostamenti dei civili attraverso di essa. L’ordine è arrivato in una lettera indirizzata proprio a Bait Al-Mal. Il Consiglio presidenziale gli ha chiesto di coordinarsi con i vari servizi di sicurezza, il comitato subordinato a quello militare 5 + 5, nonché le direzioni della sicurezza, per garantire che la strada sia aperta, protetta e la messa in sicurezza del traffico in entrambe le direzioni. Il consiglio di presidenza ha chiesto a Bait Al-Mal anche una relazione dettagliata delle misure che sono state prese e che hanno ostacolato l’avanzamento dei lavori, oltre a qualsiasi emergenza che potrebbe ostacolare le procedure per l’apertura della strada e l’agevolazione della circolazione.

L’ufficiale di Misurata ha sottolineato, a fine aprile, che la strada costiera non si aprirà fino a quando “i mercenari che sostengono Haftar non saranno espulsi e le sue forze non torneranno ad Al-Rajma”. Nell’ottobre 2020, il Comitato militare congiunto ha firmato un accordo di cessate il fuoco a Ginevra, in Svizzera, che prevedeva l’espulsione di tutti i mercenari e delle forze straniere dalla Libia. I lavori di sminamento su entrambi i lati della strada costiera che collega Misurata a Sirte sono stati completati dai sottocomitati del Comitato militare che rappresentano le due parti in conflitto, ma l’uscita dei mercenari non è ancora avvenuta. In recenti risoluzioni, il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha sottolineato la necessità che tutti i paesi e le parti coinvolte nel dossier libico si impegnino a rimuovere le loro forze straniere dalla Libia ea far posto a una soluzione politica.



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