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Corsi d’italiano nelle scuole libiche. Parola del ministro dell’Istruzione al-Magreef

Il ministro della Pubblica Istruzione del Governo di unità nazionale libico, Musa Mohammed al-Magreef, spiega a Formiche.net i progetti per rafforzare il settore in Libia

Presto gli studenti libici potranno scegliere la lingua italiana nel loro curriculum di studi grazie alla presenza di una serie di insegnati preparati con l’aiuto delle autorità del nostro paese. E’ quanto spiega il ministro della Pubblica Istruzione del governo di unità nazionale libico, Musa Mohammed al-Magreef, a Formiche.net.

Qual’è il futuro della cooperazione nel settore della Pubblica Istruzione con l’Italia?

“Abbiamo una visione comune con l’Italia su come pensiamo al settore dell’istruzione di base in futuro e alla gestione dei sistemi educativi. Faremo presto una visita in Italia per concludere accordi e partnership con il ministero dell’Istruzione italiano. Siamo felici che il nostro sistema sia aperto e capace di accogliere lo sviluppo e la creazione di una vera e propria organizzazione basata su dei pilastri fondamentali”.

Quali sono questi pilastri del vostro sistema educativo?

“Il ministero della Pubblica Istruzione si basa sui quattro pilastri principali: lo studente, l’insegnante, l’ambiente educativo e i sussidi didattici. Il ministero presta attenzione a questi quattro assi. All’inizio del mio mandato abbiamo creato dei comitati per il monitoraggio della pandemia da coronavirus nelle scuole per controllare lo sviluppo del quadro epidemiologico. Abbiamo poi unificato tutti i curricula e i piani di studio in Libia e fissato un calendario e programmi di esami unificati per tutta la Libia”.

Nonostante quindi la divisione politica del paese esiste un sistema di istruzione unico?

“Il ministero della Pubblica Istruzione è stato unificato su tutto il suolo libico ed ora verranno unificati gli esami. Ci sarà un diploma unificato secondario per tutti gli istituti”.

Quale sarà il ruolo degli insegnanti e del personale in questo nuovo sistema ?

“In questo contesto è stato lanciato il sistema del bonus contingentato, che si rivolge a tutti i segmenti dell’istruzione pubblica per dare maggiori diritti agli insegnanti. Questo sistema è stato implementato integralmente a livello di Libia, ed è la prima volta che accade una cosa del genere. Il sistema ha concluso le registrazione a livello nazionale in tutto il territorio libico e ora si trova nella fase della preparazione dei risultati finali. Anche per quanto riguarda il personale non docente, sono stati avviati diversi workshop congiunti nel servizio sociale e nella sanità scolastica, nonché dei gruppi speciali per il Servizio di ispezione educativa e il Centro di revisione dei curricula a livello della Libia per unificare completamente la visione del sistema dell’istruzione”.

Qual’è il rapporto tra il sistema educativo libico è quello degli altri paesi in particolare rispetto allo studio delle lingue straniere ?

“Ci siamo aperti al mondo esterno nella convinzione che le lingue principali siano quelle fondamentali per lo sviluppo del sistema educativo e molti accordi sono già stati presi. L’accordo per l’insegnamento del francese è ora in preparazione e ci sono passi avanzati in questo quadro. C’è anche l’accordo per l’italiano sul quale abbiamo tenuto molti incontri”.

In futuro sarà possibile studiare l’italiano nelle scuole libiche ?

“Abbiamo tenuto diversi incontri con l’ambasciatore d’Italia in Libia, Giuseppe Buccino Grimaldi, e la delegazione che lo accompagnava per completare questi accordi per la formazione dei tirocinanti in lingua italiana e per sviluppare un programma di lingua italiana. Questi accordi prevedono che la lingua italiana sia inserita all’interno del curricula del sistema libico dopo l’accreditamento dei tirocinanti che hanno terminato i loro corsi di formazione in lingua italiana in Italia. Tutto questo avverrà in collaborazione con il governo italiano grazie al lavoro dell’ambasciatore d’Italia in Libia”.

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