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Un Draghi algerino per risollevare l’economia? Chi è Ben Abdelrahman

Il presidente algerino, Abdelmadjid Tebboune, ha nominato Ayman Ben Abdelrahman, tecnico specializzato nel settore finanziario, come nuovo premier per uscire dalla crisi economica

L’Algeria ha bisogno con urgenza di uscire dalla crisi economica e sociale in cui versa e per farlo il presidente, Abdelmadjid Tebboune, ha scelto come nuovo premier un esperto in finanza che dovrebbe risollevare le sorti del Paese. È stato infatti nominato il 30 giugno come primo ministro Ayman Ben Abdelrahman, a cui è stato dato l’ordine di avviare le consultazioni con i partiti politici e la società civile per formare un governo il prima possibile.

Tebboune ha scelto una figura tecnocratica lontana dagli equilibri politici emersi dalle elezioni legislative che si sono svolte il mese scorso ad Algeri. Come prevedibile, Tebboune ha optato per la scelta di una figura di peso economico con una serie di successi nella gestione finanziaria, lontana dagli equilibri dei partiti scaturiti dalle elezioni legislative del 12 giugno.

Il nuovo primo ministro è visto come un uomo specializzato in gestione finanziaria, con un background accademico essendosi laureato alla National School of Administration nel 1989 con una specializzazione in finanza ed economia. Ha poi ricoperto la carica di ministro delle Finanze nel governo dimissionario di Abdelaziz Djerad, in quanto in precedenza aveva ricoperto la carica di Governatore della Banca d’Algeria tra il 2019 e il 2020. Nato anche il 7 novembre 1960 a Mostaganem, ha conseguito un Bachelor of Laws presso la Facoltà di Giurisprudenza di Ben Aknoun ad Algeri e un master presso la National School of Taxation di Claremont-Ferrand, Francia.

Tra gli incarichi più importanti che ha ricoperto c’è quello di Direttore della Legislazione Fiscale presso la Direzione Generale delle Imposte dal 2002 al 2004, e di delegato al Fondo Monetario Internazionale nel 2004. La sua nomina arriva una settimana dopo le dimissioni del primo ministro Abdelaziz Djerad, a seguito delle elezioni parlamentari svoltesi il 12 giugno, boicottate dagli algerini con un’alta percentuale (77% di astensione) e che hanno portato il Fronte di Liberazione Nazionale (Fln) a vincere dopo aver ottenuto 98 seggi, mentre secondo classificato con 64 seggi si è piazzato il Movimento della Società per la Pace (Mps), considerato vicino ai Fratelli musulmani.

Il presidente algerino Tebboune ha avviato le consultazioni con i leader dei partiti e dei rappresentanti indipendenti eletti alle recenti elezioni parlamentari, per formare il nuovo governo, che dovrebbe vedere la luce nei prossimi giorni. Si prevede che la maggior parte dei portafogli ministeriali andrà al Fronte di liberazione nazionale, vincitore del maggior numero di seggi parlamentari.

Tra le leggi più importanti che Abdel Rahman ha emanato quando era ministro delle Finanze ci sono la legge di riforma fiscale, la legge di riforma del sistema finanziario, la legge sulla regolamentazione del mercato parallelo e la riforma del sistema bancario.

A confermare gli obiettivi economici del nuovo governo è l’analista e ricercatore di Scienze politiche di Algeri, Farouk Tifour, il quale ha spiegato a Formiche.net che “l’Algeria deve lavorare per raggiungere un ampio consenso nazionale che si assuma il compito di formulare una visione di sviluppo in grado di far fronte alla crisi finanziaria, economica e sociale. Il nuovo governo deve anche affrontare le ripercussioni della crisi politica scaturita dalla diffusa disaffezione al voto”. Per questo quindi ha espresso le sue riserve circa il fatto che sia arrivata “la nomina di un tecnocrate esperto in finanza che però troverà davanti a se una situazione complessa e intrecciata che richiede responsabilità politica e non tecnica. Le sfide imminenti richiedono più ricerca per il consenso e non una politica di fuga in avanti”.

L’esperto economico, Abdelkader Breish, conferma che il neo Primo Ministro, durante il suo mandato come ministro delle Finanze, ha adottato diverse riforme, in particolare quella del progetto della banca islamica, poiché ha svolto un ruolo di primo piano nel portare questo settore bancario nel mercato algerino. “Questa nomina riflette l’entità delle sfide economiche e avrà un impatto positivo sulla fase successiva, in particolare con l’avvicinarsi della fine della pandemia da coronavirus”, ha affermato. L’economista Hamid Alwan ritiene invece che “l’Algeria deve affrontare una crisi finanziaria molto pesante legata alle dimensioni del debito interno e alla crisi di liquidità finanziaria che ha spinto il paese a scegliere l’opzione di stampare denaro. Un problema di queste dimensioni richiede un uomo che sappia i segreti delle questioni finanziarie legate principalmente tra la Banca centrale e il ministero delle Finanze.”

Il Paese sta affrontando difficoltà economiche e sociali, nel mezzo di una crisi politica unita a un’emergenza sanitaria, e la Banca Centrale ha precedentemente pubblicato numeri allarmanti sul calo della liquidità bancaria. In termini numerici, il Primo Ministro deve affrontare il calo dei ricavi, dei prezzi del petrolio e delle riserve valutarie degli ultimi anni.



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