Thierry Breton ha incontrato a Roma (anche) Bruno Tabacci per parlare di Spazio. Al centro dei colloqui c’è la riforma della governance del Vecchio continente, con il commissario francese a guidare l’ambizione dell’Ue. L’Italia segue con “attenzione”, in particolare su lanciatori e nuove costellazioni, preparandosi a portare il tema “Space law” al G20
C’è stato lo Spazio tra principali temi dell’agenda romana di Thierry Breton, il commissario europeo al Mercato interno, in visita oggi in Italia. Oltre al presidente del Consiglio Mario Draghi, Breton ha incontrato il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Bruno Tabacci, che ha la delega alle politiche spaziali e aerospaziali. Con quest’ultimo ha affrontato i temi dello Spazio, su cui il commissario francese ha competenza per l’Unione europea. Una competenza rafforzata da un programma spaziale che vale 14,8 miliardi di euro per i prossimi sette anni e da una nuova agenzia, l’Euspa. È la dimostrazione dell’ambizione dell’Ue per il dominio extra-atmosferico, con la quale l’Esa (e i suoi Stati membri) hanno già iniziato a prendere le misure.
LA RIFORMA EUROPEA
Proprio Breton ha siglato lo scorso mese con il direttore generale dell’Esa Josef Aschbacher il “Financial framework partnership agreement”, così da definire i ruoli per le due organizzazioni nella nuova governance spaziale del Vecchio continente. Lato Esa, la riforma è stata accolta con l’Agenda 2025 lanciata da Aschbacher lo scorso febbraio, volta a rivedere il livello d’ambizione dell’agenzia e a metterlo a sistema con quello dell’Ue. Su tutto questo l’Italia ha cercato di essere protagonista. Lo ha spiegato lo stesso Tabacci in audizione alla Camera ad aprile, e lo ha ribadito anche nei vari incontri con Aschbacher. In uno di questi, all’ambasciata di Francia, Tabacci ha invitato proprio Breton ha “evitare sovrapposizioni”. Oggi il faccia a faccia tra i due, su “i lanciatori, i satelliti e i servizi di comunicazione, con il progetto del lancio di una nuova costellazione”.
IL TEMA DEI LANCIATORI
Per quanto riguarda l’accesso allo Spazio, è stato Breton a notare di recente che il settore è interessato da “notevoli cambiamenti economici e tecnologici, accompagnati da una diminuzione dei prezzi commerciali dei vettori extra-Ue dovuta, lo sappiamo tutti, a massicci sussidi governativi”. Il riferimento, tra le righe, alla SpaceX di Elon Musk. , di fronte alla quale l’Europa, per Breton, dovrebbe lanciare una “strategia lungimirante che vada oltre gli interessi nazionali”. Con la firma sul Ffpa, l’Ue ha deciso di stanziare per la prima volta risorse per i lanciatori targati Esa. “Abbiamo fantastici lanciatori europei, competitivi sulla scena globale, ma gli standard sono attualmente in fase di ridefinizione al di fuori dell’Europa”. Dunque, “credo che serva una strategia più offensiva e aggressiva”, notata il commissario. Tutto ciò è accompagnato dalla proposta di “un’alleanza per i lanciatori per avere una tabella di marcia condivisa per la prossima generazione di lanciatori dell’Ue”. Dovrà “esplorare nuove modalità di accesso allo Spazio, consentendo all’Europa di disporre dell’intera gamma di lanciatori, dai micro e piccoli vettori a quelli medi e pesanti”. Sul tema l’Italia (direttamente interessata) ha già avviato il dialogo con Francia e Germania.
LA NUOVA COSTELLAZIONE
È il “tavolo a tre gambe” voluto dal sottosegretario Bruno Tabacci, utile a trovare convergenze evitando gli allunghi francesi sul dossier, riequilibrando dunque i rapporti di forza. Il sottosegretario Tabacci aveva anche promesso su questo di “instaurare un dialogo più strutturato con la Commissione europea”, ponendo oggi il primo passo. Secondo tema in agenda, “i satelliti e i servizi di comunicazione”. Il riferimento è al progetto voluto e promosso da Thierry Breton per una nuova costellazione di satelliti che garantiscano servizi telecomunicazione a banda larga. Nei piani del commissario il programma dovrebbe entrare tra i progetti più rilevanti dello Spazio europeo, alla stregua di Galileo per la navigazione e di Copernicus per l’osservazione. Anche su questo Tabacci ha già promesso “attenzione”, dato che il programma “potrebbe comportare un significativo cambiamento dell’industria spaziale europea”.
VERSO IL G20
“Bruno Tabacci – spiega una nota della presidenza del Consiglio riferita all’incontro con Breton – ha anticipato che, in occasione del G20 a guida italiana in programma a settembre, sarà necessario affrontare anche i temi del diritto dello Spazio e della gestione dei detriti”. Come raccontato da Formiche.net, l’Italia è al lavoro per una proposta che lanci un nuovo “Space law”, a fronte dell’addensamento delle orbite e delle prospettive di sfruttamento commerciale di risorse extra-atmosferiche. Il tema è stato in parte toccato al G7 in Cornovaglia, e poi al Summit Nato di Bruxelles (dove è stato ufficializzato il quarto dominio operativo). Il G20 appare il format più adatto, vista l’adesione di tutte le potenze spaziali, compresa la Cina, attore extra-atmosferico in forte ascesa, con un approccio alle attività oltre l’atmosfera non sempre attento a sicurezza e sostenibilità. Si ricorderà in tal senso la preoccupazione globale generata dalla caduta incontrollata di un razzo cinese, solo poche settimane fa. Al G20 di ottobre, ha spiegato dunque Tabacci all’Asi, l’Italia sarà “in prima fila nel promuovere una cooperazione internazionale sicura e responsabile”. A studiare le possibile novità c’è anche la Fondazione Leonardo – Civiltà delle Macchine.