Coordinamenti regionali allertati per la raccolta di firme sui territori, sensibilizzazione verso la stragrande maggioranza dell’elettorato, mobilitazione su scala nazionale con i big in prima fila nello spendersi in prima persona.
Il Pdl sui referendum radicali fa sul serio. E’ sufficiente ascoltare le parole di Francesco Nitto Palma: “coi dirigenti del partito in Campania sono stato chiarissimo, gli ho detto che voglio sul mio tavolo centomila firme autenticate entro le prossime due settimane”.
O quelle dell’ex radicale Daniele Capezzone quando dice che “i nostri sanno che in materia di referendum una qualche esperienza ce l’ho. E posso garantirle che, nelle ultime quarantott’ore, almeno una decina di alti dirigenti del Pdl mi ha telefonato per sapere come muoversi. Come organizzare i tavoli per la raccolta firme, come procedere all’autenticazione”.
Non solo un endorsement
Per cui, come lo stesso Silvio Berlusconi ha auspicato nelle ore immediatamente successive al deposito dei quesiti da parte dei Radicali, non sarà un semplice endorsement ma il Pdl si schiererà convintamente per questi referendum e con in testa l’obiettivo delle cinquecentomila firme entro settembre. L’occasione è di quelle che non tornano, perché i cinque quesiti referendari proposti dai Radicali vanno proprio nella direzione auspicata da sempre dal Cavaliere: responsabilità civile dei magistrati, separazione delle carriere, l’eliminazione della custodia cautelare nei reati non gravi per il rischio di reiterazione, restrizioni per il lavoro di magistrati fuori ruolo e abolizione dell’ergastolo.
Asse Marco-Silvio
Insomma, una ghiotta opportunità per dare corso ad una riforma della giustizia (controriforma, secondo i critici) e potendo contare su un punto di riferimento assoluto in quel campo come Marco Pannella. Il cui rapporto con Berlusconi non è solo figlio di incontri o convenienze isolate, bensì dal ’94 ad oggi ha registrato punti di contatto. Il trend ormai avviato lo si scorge dal fiume di dichiarazioni pro quesiti. Per Fabrizio Cicchitto, “i referendum radicali sono un’occasione da non perdere”. Mariastella Gelmini parla del “raggiungimento del quorum” come di un obiettivo “fondamentale”.
Pronti ai nastri di partenza inoltre gli azzurri in Puglia, dove ieri Raffaele Fitto li ha lanciati in una conferenza stampa e in Abruzzo, dove il governatore Gianni Chiodi ha firmato alla presenza di Marco Pannella.
Incroci pericolosi
Mobilitazione fa rima con tv. Non è un caso se le corazzate di Mediaset, Tg5, Tg4 e Tgcom24, stiano dedicando ampio risalto alla cosa in questi giorni. Ma all’orizzonte si staglia l’ombra di un incrocio sui generis, dal momento che lo stesso Beppe Grillo ai microfoni di Radio Radicale ha assicurato di essere pronto a firmare per i referendum. In quel caso potrebbero ritrovarsi, uniti con un unico obiettivo comune Berlusconi, Grillo e Pannella.
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