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Sostenibilità e digitale. Il futuro del trasporto aereo secondo l’Enac

Con il ministro Enrico Giovannini, l’Enac ha presentato il suo Rapporto 2020. Emergono tutti i numeri della crisi da Covid-19 che ha impattato il settore dell’aviazione civile. Ci sono però i presupposti per ripartire, con una forte spinta alla digitalizzazione, la sostenibilità ecologica e (grande novità) il riconoscimento giuridico del settore aerospaziale

“Il Rapporto dell’Enac 2020 indica chiaramente quanto il settore del trasporto aereo soffra gli effetti della crisi pandemica da Covid-19. Tuttavia, individua anche le prospettive per il suo rilancio”. Così il ministro delle Infrastrutture e mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, è intervenuto oggi alla presentazione del Rapporto e bilancio sociale 2020 dell’Enac, l’ente nazionale per il volo civile. Insieme al presidente, Pierluigi Di Palma, e al direttore generale Alessio Quaranta (qui l’intervista di Formiche.net), l’autorità nazionale ha voluto presentare non solo la fotografia della crisi del settore dell’aviazione civile, ma anche indicare quali potrebbero essere le misure da adottare nel prossimo futuro, tra integrazione digitare e transizione ecologica.

I NUMERI DELLA CRISI

Secondo il Rapporto, nel solo periodo marzo-settembre 2020 il crollo del traffico aereo a causa della pandemia ha comportato una perdita economica complessiva di oltre un miliardo di euro. Gli effetti della pandemia si sono sentiti anche sugli investimenti aeroportuali programmati, con i rallentamenti nella realizzazione delle infrastrutture o nei loro aggiornamenti e revisione dovuti ai periodi di quarantena. Per colpa del Covid sono transitati per gli aeroporti italiani poco più di 50 milioni di passeggeri, un decremento del 72% rispetto all’anno precedente. Il calo, che ha colpito drasticamente tutti gli scali nazionali, si è ovviamente abbattuto più duramente sugli aeroporti di minore centralità, con un terzo dei passeggeri che ha transitato per Roma Fiumicino e Milano Malpensa.

INTEGRAZIONE INTERSETTORIALE

“La ripresa del comparto dopo l’emergenza pandemica e il suo sviluppo futuro dovrà approfittare dell’esperienza adottando una visione più sistemica”, ha spiegato il ministro, sottolineando quanto sarà sempre più fondamentale l’integrazione del settore del trasporto aereo con gli altri comparti della mobilità, dalle ferrovie al trasporto su ruota o nave. Dello stesso avviso anche il presidente Pierluigi Di Palma: “Ci sono tutta una serie di innovazioni che guardano all’efficientamento del sistema aeroportuale, che grazie alle tecnologie può passare da 60 movimenti giornalieri a 90”. Importante per la ripresa sarà anche, secondo Di Palma, la valorizzazione degli aeroporti minori grazie allo sviluppo del controllo aereo da remoto.

COMPETITIVITÀ AEROPORTUALE

Per rilanciare la competitività, inoltre, sarà necessario sviluppare piattaforme digitali comuni a livello europeo per una gestione efficace e snella della modulistica e accelerare le operazioni di controllo. Per il direttore generale Quaranta: “È attraverso la collaborazione e l’impegno congiunto da parte di tutti i soggetti coinvolti che sarà possibile un ritorno graduale alla normalità e il rilancio dell’intero settore”.

TRANSIZIONE ECOLOGICA

Di fondamentale importanza, inoltre, è l’avvio deciso di un programma di transizione ecologica che miri alla decarbonizzazione del settore, come illustrato dal rapporto e concordato da tutti i relatori. “È più che mai necessario continuare a riflettere, nell’ambito della nuova strategia nazionale per il trasporto aereo e nella revisione del Piano Nazionale degli Aeroporti, sul significato dello sviluppo del settore in chiave ecologica”, ha sottolineato il ministro Giovannini, che ha ricordato come nel prossimo futuro il settore dei trasporti in generale sarà quello più impattato dalle necessità di decarbonizzazione, come peraltro sottolineato dalla recente convalida del pacchetto “Fit for 55” dell’Unione europea sugli obiettivi di sostenibilità ambientale dell’Unione.

L’ALLARGAMENTO ALLO SPAZIO

La vera rivoluzione presentata all’Enac è il riconoscimento dell’aerospazio quale parte integrante del settore del volo civile. Come detto da Di Palma: “Bisogna allargare i confini dell’Enac dal trasporto aereo a quello dell’aerospazio”, ricordando i recenti successi nel volo suborbitale conseguiti dall’industria privata. Lo spazio, inoltre, è anche il luogo da cui provengono la maggior parte delle informazioni necessarie allo sviluppo del comparto aeronautico. “La visione del trasporto aereo va in una nuova direzione che comprende l’aerospazio, ed è per questo che la direzione del ministero che se ne occupa ha cambiato nome in Trasporto aereo e utilizzo dei dati satellitari”, ha rivelato il ministro ricordando che le nuove forme di trasporto che vanno dai droni agli spazioplani suborbitali e ai satelliti non possono venire tenuti in considerazione nel momento in cui si vuole rilanciare il settore del trasporto aereo nel suo insieme.

(Foto: Mims)



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