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I timori dell’Italia per la crisi tunisina secondo Montaruli (Fdi)

L’Italia ha bisogno di un Mediterraneo di pace sia per i nostri interessi economici sia soprattutto per arginare l’emergenza immigrazione e fermare la tratta di uomini in corso dall’Africa verso l’Italia e l’Europa. La posizione della deputata di Fratelli d’Italia Augusta Montaruli

Augusta Montaruli, deputato di Fratelli d’Italia e membro della I commissione Affari costituzionali, come valuta gli eventi in corso in Tunisia ?

“Siamo di fronte ad uno scontro tra stato laico e democrazia islamica che tuttavia, inserito nel contesto pandemico, trova strumenti e argomentazioni per rompere quel debolissimo equilibrio instaurato dopo le cosiddette primavere arabe che evidentemente anche in Tunisia non sono state risolutive”.

Quali sono i maggiori timori per il futuro di quel paese ?

“I miei timori sono per l’Italia che ha bisogno di un Mediterraneo di pace sia per nostri interessi economici sia soprattutto per arginare l’emergenza immigrazione e fermare la tratta di uomini in corso dall’Africa verso l’Italia è l’Europa. E’ evidente che la destabilizzazione della Tunisia unita alle situazione libica e la minaccia turca preoccupi in tal senso”.

Cosa può fare la comunità internazionale per aiutare questo paese ?

“Intanto cosa può fare l’Italia che da nazione affacciata sul Mediterraneo dovrebbe sapere essere protagonista mentre al momento la vediamo ancora una volta ai margini. In ogni caso ogni azione anche sul piano europeo dovrebbe essere volta a impedire di consegnare il Paese alla Turchia che per ragioni geopolitiche ed ormai anche ideologiche ha interessi completamente opposti a quelli nostrani. Serve un processo di mediazione e di dialogo tra le forze in campo con sottoscrizione di dettami costituzionali condivisi che non facciano tornare la Tunisia all’oscurantismo e poi elezioni garantendo trasparenza e correttezza.

Cosa può fare l’Italia per aiutare le istituzioni tunisine ad evitare il tracollo e il popolo ad uscire da questa grave crisi sociale ed economica ?

“Intensificare i già esistenti accordi bilaterali soprattutto sul sostegno al commercio, agricoltura e terziario per accompagnare ad una transazione economica rendendosi protagonista anche nella gestione delle conseguenze della pandemia che sono state la miccia di questo scontro”.



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