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Agcom, finisce l’era Calabrò

Vola l´uso della rete in Italia, cambiando radicalmente le abitudini dei cittadini. In sette anni in Italia gli utenti internet sono cresciuti da 2 a 27 milioni.
Queste le cifre messe in evidenza dal presidente dell´Autorità di garanzia nelle Comunicazioni, Corrado Calabrò nella sua relazione di fine mandato. “In un settennio internet ha cambiato la faccia e la mentalità del mondo dei media: ha dematerializzato servizi e prodotti e ha cambiato la fruizione stessa dello spazio e del tempo. Ma ha anche allargato l`area dei lettori dei libri e dei giornali”.
Tra il 2009 e il 2011 è aumentato del 50% il numero degli utenti dei quotidiani su siti web.
 
L´Onu sul futuro di Agcom
C´è però aria di bufera intorno ad Agcom soprattutto in relazione alle indicazioni che sarebbero appena arrivate niente meno che dall´Organizzazione delle Nazioni Unite (Onu) e dagli Stati Uniti “per bocca” dello USTR (Office of the United States Trade Representative), agenzia governativa responsabile della definizione delle politiche commerciali Usa.
Secondo le indiscrezioni, Frank La Rue, relatore speciale dell´Onu per la promozione e la difesa della libertà di manifestazione del pensiero, avrebbe inviato una lettera al Ministro degli Esteri italiano esprimendo preoccupazione sulla prassi che è stata sin qui adottata per la nomina dei membri e del nuovo Presidente dell´Agcom, successore di Calabrò. Dalle Nazioni Unite sarebbe arrivato un invito al nostro Paese a rendere pubblici i nomi dei candidati e ad aprire una consultazione pubblica che coinvolga anche la società civile.
Il premier Mario Monti sta vagliando alcuni curricula arrivati a palazzo Chigi per la designazione delle nomine del governo nel Cda della Rai e alcuni ´colloqui´ sono già avvenuti. E´ quanto riferiscono fonti di palazzo Chigi secondo le quali, al momento, non sono ancora pervenuti i curricula di Michele Santoro e Carlo Freccero.
 
Copyright sul web
“Finché il Governo non adotterà la norma interpretativa, “noi, almeno in questa consiliatura, non ci sentiremo tenuti alla deliberazione del regolamento, pur così equilibrato, che abbiamo predisposto”, ha aggiunto Calabrò parlando di tutela del copyright sul web.
“Questo è un giorno triste in Italia per il diritto d´autore perché a causa dell´inerzia dell´Agcom si è allargato lo spread tra legalità e pirateria su internet”. E´ amaro il commento del presidente di Confindustria Cultura Italia, Marco Polillo, alle considerazioni di Calabrò. “L´incomprensibile dietrofront del presidente Agcom rispetto agli impegni pubblici da lui stesso presi in Senato e alla Camera lascia sgomenti. Non avremmo mai creduto che un uomo delle istituzioni si lasciasse influenzare da cattivi consiglieri e dagli estremisti della rete che pretendono un web anarchico dove è possibile calpestare ogni forma di diritto”.
 
“Per due anni l´Agcom ha lavorato ad un provvedimento che rendesse efficace il contrasto alle piattaforme pirata che stanno distruggendo l´industria della cultura italiana – prosegue Polillo in una nota – Malgrado l´enorme lavoro e l´ampio consenso, questa Autorità ha preferito non decidere dandola vinta a chi si arricchisce illegalmente con il nostro lavoro. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: è stato affossato un provvedimento che aveva incassato l´assenso della Commissione Ue, del Parlamento, del Governo in carica. Non lo diciamo solo noi: il report 301 del Governo Usa conferma il nostro Paese nella watch list degli stati a più alto tasso di pirateria e contraffazione, puntando il dito sull´incapacità di adottare un regolamento tecnico per contrastare più efficacemente le violazioni della proprietà intellettuale sulle reti digitali. Per questo chiediamo con forza al governo e alla prossima Autorità di mettere il tema al primo posto in agenda e potenziare il nostro sistema di risposta alla diffusione illegale di opere dell´ingegno”.


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