Il segretario della Difesa degli Stati Uniti, Lloyd J. Austin, ha voluto elogiare personalmente le Forze armate italiane per il supporto fornito dai nostri militari all’operazione americana di evacuazione dell’Afghanistan, onorando gli stretti legami diplomatici e militari tra gli Usa e l’Italia
“Voglio elogiare le Forze armate italiane per tutto il supporto che stanno fornendo per aiutare l’evacuazione del personale da Kabul al Nas Sigonella”. Così il segretario della Difesa degli Stati Uniti, Lloyd J. Austin, ha commentato oggi l’intensa attività congiunta che i militari italiani e statunitensi stanno svolgendo in queste ore per assicurare la sicurezza e l’efficacia del flusso di persone evacuate dall’Afghanistan. “Gli stretti legami diplomatici e militari tra gli Stati Uniti e l’Italia – ha continuato Austin – stanno dando i loro frutti per condurre insieme questa importante missione”.
I RAPPROTI ITALIA-USA
Il commento arriva a pochi giorni dalla telefonata intercorsa lunedì tra il segretario Austin e il ministro della Difesa italiano, Lorenzo Guerini, durante la quale il segretario Usa aveva ringraziato l’Italia per il prezioso lavoro svolto dal nostro personale militare. L’occasione ha anche permesso al ministro Guerini di ringraziare il suo omologo statunitense per la sicurezza offerta dalle truppe Usa all’aeroporto di Kabul, senza la quale sarebbe stato impossibile procedere con le operazioni di evacuazione in un contesto così compromesso e instabile come quello afghano degli ultimi giorni.
L’IMPORTANZA DELLA BASE DI SIGONELLA
In particolare la collaborazione tra Roma e Washington si concentra anche sulla base aeronavale di Sigonella, messa a disposizione dall’Italia al governo americano, che è diventata uno scalo strategico indispensabile affinché l’operazione di evacuazione del Pentagono prosegua positivamente. Lunedì scorso sono arrivati in Sicilia i primi 662 rifugiati dall’Afghanistan come parte della missione di evacuazione americana “Allies Refuge”. La Naval air station “Sigonella”, gestita dalla Marina militare degli Stati Uniti, sta venendo impiegata in queste ore come base di transito strategica per i collaboratori in arrivo da Kabul prima di venire trasportati alle località permanenti individuate per loro.
I NUMERI DI AQUILA OMNIA
Anche l’operazione italiana, del resto, prosegue senza sosta, e il numero di rifugiati afghani messi in salvo dall’operazione Aquila Omnia ha raggiunto quota 4400, stando all’ultimo bollettino di ieri del ministero della Difesa. Il nostro dispositivo militare di evacuazione è guidato dal Comando operativo di vertice interforze (Covi), al comando del generale Luciano Portolano. I quattro C130J dell’Aeronautica militare si alternano senza sosta dallo scalo di Kabul fino alla nostra base in Kuwait, da dove i rifugiati vengono trasportati poi in Italia sui quattro KC767A messi a disposizione dal 14° Stormo. Come sottolineato più volte dal ministero, l’operazione non si fermerà fin quando l’ultimo collaboratore non avrà messo piede nel nostro Paese e comunque fino a che le condizioni di sicurezza per i nostri 1500 militari impegnati in Afghanistan lo permetteranno.