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Italia protagonista sul Tempest (e non solo). La visita di Guerini a Londra

Visione comune su Nato, Afghanistan e Difesa europea (aperta agli alleati extra-Ue), e poi rafforzamento della cooperazione industriale, a partire dal Tempest. Questa la sintesi del bilaterale tra Lorenzo Guerini e il collega britannico Ben Wallace, che si sono ritrovati al salone Dsei in scena a Londra fino a venerdì. Il ministro italiano ha fatto visita agli stand delle aziende italiane presenti. Tutti i dettagli

Visita a Londra per il ministro Lorenzo Guerini, tra i protagonisti oggi del salone “Dsei” che, fino a venerdì, riunisce in Inghilterra il mondo della Difesa e sicurezza. Prima l’incontro con il collega britannico Ben Wallace, e poi un giro tra gli stand delle aziende italiane presenti alla rassegna.

La cooperazione industriale tra i due Paesi è “solida e strategica”, ha detto il ministro Guerini, citando “programmi di alta tecnologia”. “L’Italia è un importante partner nel campo della Difesa e uno stretto alleato Nato”, ha rimarcato Wallace a margine del bilaterale. “Continueremo a rafforzare la nostra cooperazione, anche attraverso i rapporti industriali su temi importanti come le tecnologie all’avanguardia del futuro sistema per il combattimento aereo”. È il Tempest, su cui si concentrano molti degli sguardi al salone Dsei. Un modello concept del caccia è esposto nello stand del team industriale. Accanto alla bandierina del Regno Unito ci sono quelle Svezia, Italia e Giappone, i tre Paesi che hanno sottoscritto l’intenzione di procedere nello sviluppo del progetto proposto dai britannici, per ora alternativo al Fcas che unisce Germania, Francia e Spagna.

Per quanto riguarda il nostro Paese, “vogliamo essere protagonisti nel programma Tempest”, ha spiegato Guerini alla stampa italiana a margine dell’incontro con Wallace. “Se riusciremo a marciare con speditezza, sarà possibile affrontare con maggiore efficacia e maggiore capacità eventuali convergenze (con il Fcas, ndr)”, oltre che “con maggiore tutela dei nostri interessi nazionali”. L’Italia “c’è e c’è da subito”, ha aggiunto Guerini, ricordando che nel documento pluriennale della Difesa 2021-2023 pubblicato a inizio agosto si prevedono per il Tempest due miliardi di euro, spalmati in quindici anni, con 20 milioni nel 2021, altrettanti nel 2022 e 2023, e il grosso previsto tra 2027 e 2035.

A fine luglio il ministro della Difesa britannico ha assegnato un contratto da 250 milioni di sterline al team UK, guidato da BAE Systems con Rolls Royce, Leonardo UK e MBDA UK. Rientra in un piano di investimenti da due miliardi di sterline in quattro anni. A luglio 2020, in occasione del salone di Farnborough (seppur in versione digitale), le industrie di Regno Unito, Italia e Svezia hanno avviato formalmente un gruppo di lavoro congiunto. L’intesa è stata il frutto della strada tracciata dai rispettivi governi nel corso del 2019, con due diverse dichiarazioni di intenti tra Londra e Roma, e tra Londra e Stoccolma, prodromiche al memorandum sottoscritto lo scorso dicembre.

L’ultimo faccia a faccia tra Guerini e Wallace risaliva allo scorso giugno, quando i due si incontrarono a bordo della portaerei Cavour, Nave ammiraglia della Marina italiana, e poi sulla HMS Queen Elizabeth che stava sostando nel porto siciliano di Augusta, insieme al ministro turco Hulusi Akar. Prima di allora, Guerini e Wallace si erano sentiti a fine marzo, all’indomani dell’incontro (in ambito Nato) tra i colleghi degli Esteri Luigi Di Maio e Dominic Raab. Dal colloquio Guerini-Wallace emergeva la volontà di concretizzare lo “UK-Italy Bilateral Cooperation Agreement”, accanto alle attività già in corso a livello Difesa nell’ambito del “Dialogo strutturato” tra i due ministeri.

Si tratta di dotare i rapporti bilaterali di un framework più solido. A sostenere tali ambizioni c’è la diplomazia militare. La Queen Elizabeth era arrivata a giugno ad Augusta dopo attività congiunte con altre forze, comprese quelle italiane. Dal suo ponte era partito l’F-35B protagonista di un’esercitazione congiunta con un F-35B dell’Aeronautica italiana sull’isola di Pantelleria, un’attività inserita nella corposa esercitazione “Falcon Strike” sui cieli della Penisola con (per la prima volta in Europa) assetti di quinta generazione di quattro Paesi: Italia, Uk, Usa e Israele.

Come a giugno sulle due portaerei, così oggi al salone Dsei, nel bilaterale tra Guerini e Wallace ha trovato spazio il futuro della Nato, per cui è emersa una “visione comune”. L’Alleanza è alle prese con il suo processo di riflessione interna, destinato a definire il nuovo Concetto strategico. Roma e Londra sono tra i protagonisti del dibattito, con il posizionamento italiano rafforzato dalla membership nell’Ue che, in queste settimane, discute di come rilasciarsi sulla scena internazionale, compresa la Difesa comune. L’Italia parte da un’interpretazione di “autonomia strategica” come rafforzamento del pilastro europeo nell’Alleanza transatlantica, mantenendo altresì l’interesse a tenere il Regno Unito agganciato al treno della Difesa europea.

“Con la Difesa europea si rafforza il pilastro della relazione transatlantica, in uno scenario geopolitico profondamente cambiato e che guarda all’Indo-Pacifico”, ha dunque spiegato Guerini alla stampa a margine dell’incontro con Wallace, nel giorno del discorso sullo Stato dell’Unione da parte della presidente Ursula von der Leyen (con il messaggio pragmatico sulla difesa). Di più: “L’Italia è stata, anche in discussione in sede europea, portatrice di un’impostazione molto chiara dal punto di vista dell’apertura dei fondi europei per la difesa ai Paesi terzi” e “quando parliamo di Paesi terzi parliamo essenzialmente di Stati Uniti e Gran Bretagna”.

“Visione comune” tra i due ministri anche su Afghanistan. Bisogna “apprendere dalla lezione del drammatico epilogo” del ritiro afghano per “non ripetere altrove, a cominciare dall’Iraq, gli stessi errori”, ha aggiunto il ministro. Il riferimento all’Iraq è legato al fatto che lì l’Italia assumerà il comando dell’impegno Nato a partire dal prossimo. Sul tema afghano “Italia e Gran Bretagna hanno lo stesso punto di vista sulle lezioni da trarre” e “le medesime preoccupazioni”, ha rimarcato Guerini: “che non torni a essere rifugio sicuro del terrorismo globale”.

Per quanto riguarda il salone Dsei, solo ieri, dalla prima giornata, sono arrivati tre annunci per Leonardo che ne rafforzano la presenza nel Paese, compresa una nuova partnership con il ministero della Difesa UK per i futuri sistemi di protezione dei velivoli militari britannici. Per quanto riguarda il velivolo di sesta generazione, oggi l’azienda italiana ha annunciato il contratto assegnato a 2Excel per trasformare un aereo di linea in Excalibur, un laboratorio volante per testare le tecnologie che serviranno al Tempest. Presentata anche la nuova intesa con Northrop Grumman per lavorare insieme su elicotteri a pilotaggio remoto.



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