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Negozi aperti per il 25 aprile. I sindacati: “boicottateli”

Le polemiche legate alle celebrazioni del 25 aprile non sembrano placarsi. Mentre a Roma si continua a discutere su Polverini-Alemanno si, o Polverini-Alemanno no al corteo previsto dall’Anpi, a Milano i sindacati indicono una serie di scioperi contro l’apertura dei negozi, invitando a boicottare quelli che rimangono aperti.
 
Quest´anno, infatti per la prima volta, i negozi potranno restare aperti il 25 aprile e il primo maggio grazie alla liberalizzazione del settore del commercio, introdotta dal governo Monti a gennaio, che ha finalmente permesso ai commercianti di poter decidere liberamente la loro apertura.
 
Ma i sindacati confederali non ci stanno, e prevedono una serie di scioperi unitari per impedire che le saracinesche vengano alzate. La Cgil, la Cisl e la Uil hanno  lanciato un appello ai consumatori affinché boicottino i negozi aperti in quei giorni. Oltre che a Milano, dove il sindaco Giuliano Pisapia spinge per la chiusura dei negozi per entrambi i giorni, lo sciopero unitario è stato indetto in numerose regioni d´Italia: dal Lazio all´Abruzzo, fino alla Toscana. E ancora: le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara.
 
E in Veneto sono gli stessi lavoratori precari a opporsi allo sciopero, per paura di mettere a rischio la propria posizione.
Secondo molti le lotte dei sindacati inoltre fanno male alla crescita economica del nostro Paese: una presa di posizione certamente ideologica in un momento di forte crisi economica, quella di obbligare i negozi a rimanere chiusi in giorni durante i quali le città d´arte vengono prese d´assalto dai molti turisti.
 
v.c.

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