Il Centro di ricerca, sviluppo e studi superiori in Sardegna (CRS4) festeggia i suoi primi trent’anni. L’evento a Cagliari con Giacomo Cao, Fabio Massimo Castaldo, Francesco Mola, Gavino Mariotti, Antonello Cabras, Maria Assunta Serra, Ernesto Damiani, Massimo Comparini, Francesco Cucca ed Enrico Prati per ricordare la storia del CRS4 e presentare la sua idea di futuro
Festeggia i suoi primi trent’anni il Centro di ricerca, sviluppo e studi superiori in Sardegna (CRS4), polo di ricerca attivo nei più svariati ambiti della ricerca d’avanguardia, in particolare nel campo della tecnologia informatica e sul calcolo ad alte prestazioni. Per l’occasione il CRS4 ha deciso di celebrare l’importante ricorrenza nel suggestivo auditorium del Conservatorio “Pierluigi da Palestrina” di Cagliari insieme all’ amministratore unico del Centro, Giacomo Cao, alle autorità locali della Sardegna, il vice presidente del Parlamento europeo, Fabio Massimo Castaldo, i rettori dell’università di Cagliari, Francesco Mola, e di Sassari, Gavino Mariotti, oltre ad Antonello Cabras, presidente Fondazione di Sardegna, Maria Assunta Serra, direttore generale di Sardegna ricerche. Con loro anche Ernesto Damiani, presidente del Consorzio interuniversitario nazionale per l’informatica, Massimo Comparini, ad di Thales Alenia Space Italia, Francesco Cucca, professore di genetica medica dell’università di Sassari ed Enrico Prati, professore di quantum artificial intelligence del Politecnico di Milano. A presentare l’importante evento, il direttore di Formiche e Airpress, Flavia Giacobbe.
LA STORIA DEL CRS4
A metà degli anni Ottanta, la giunta della regione Sardegna decide di istituire il Consorzio21 (oggi Sardegna ricerche) con l’obiettivo di assistere lo sviluppo tecnologico delle piccole e medie imprese regionali e di creare, e far gestire a questo ente, il Parco scientifico e tecnologico della Sardegna. Il CRS4 nasce a Cagliari il 30 novembre del 1990 sotto la guida eccellente di Carlo Rubia, premio Noble per la fisica nel 1989, e con un investimento di dieci miliardi di lire. Nel 2003 il Centro si insedia nel Parco scientifico e tecnologico della Sardegna, nel comune di Pula, a circa 40 km da Cagliari. Nel corso della sua storia di ricerca il centro si è distinto per alcuni primati connessi a Internet: ha realizzato nell’agosto 1993 il primo sito web italiano (www.crs4.it), ha contribuito a creare nel 1994 il primo quotidiano su web europeo (L’Unione sarda) e uno dei primi Internet Service Provider (Video On Line).
OGGI
Il CRS4 mette a disposizione della ricerca scientifica, pubblica e privata, competenze e dotazioni allo stato dell’arte all’interno dei settori di ricerca e sviluppo nei quali si articola: bioscienze, tecnologie digitali per l’aerospazio, Hpc per energia e ambiente, Ict – società dell’informazione, informatica visuale e ad alta intensità di dati, infrastrutture computazionali e progetti smart. Ai settori si affiancano: piattaforma di sequenziamento genico gestita dal settore bioscienze (Next generation sequencing); Centro per il supercalcolo, in capo a Infrastrutture computazionali e progetti smart, con data center capace di ospitare fino a cinque petabyte di dati; piattaforma operativa di controllo in grado di supportare la gestione delle smart city.
IL NUOVO IMPEGNO PER L’AEROSPAZIO
Il settore “Tecnologie digitali per l’aerospazio” è stato costituito a ottobre 2020 attraverso la fusione di due programmi di ricerca già strutturati: Ambienti e tecnologie intelligenti e Sistemi informativi territoriali. All’interno del CRS4 esiste già uno storico consolidato di progetti afferenti al settore aerospazio, con risultati riconosciuti a livello internazionale, sia nella letteratura scientifica, che attraverso alcuni brevetti di valenza industriale. Il settore delle Tecnologie digitali per l’aerospazio ne prende il testimone per costituire un polo di riferimento, in stretta cooperazione con il Distretto aerospaziale della Sardegna (Dass) e con gli altri portatori di interesse, sui grandi temi dell’aerospazio. Ha due obiettivi: Mantenere e sviluppare iniziative di frontiera, con la partecipazione alle iniziative di esplorazione verso Luna e Marte, e l’applicazione pervasiva delle tecnologie di derivazione aerospaziale verso i settori abilitanti del sistema economico locale, in particolare mobilità, agrifood, beni culturali e sicurezza del territorio.