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Stop ai suicidi da crisi

La crisi uccide. In questi giorni è tornato vivo il dibattito sull’alto numero di suicidi in Italia legati all’andamento congiunturale negativo. Negli ultimi anni i “suicidi economici” sono amaramente cresciuti. Gli ultimi dati Istat disponibili (riferiti al 2010) evidenziano che due anni fa i suicidi in Italia sono stati 3.048, in aumento rispetto ai 2.986 del 2009. Secondo l’istituto di statistica nazionale, nel 2010 i suicidi con un movente economico nel 2010 sono stati 187 (182 uomini e 5 donne). E quest’anno il “macabro” andamento non è destinato a frenare.
 
Dall’inizio del 2012 oltre venti persone (imprenditori e lavoratori) si sono tolti la vita. L´ultimo oggi a Fano in provincia di Pesaro-Urbino. Si tratta di Roberto Piccinetti, imprenditore di 62 anni che si è tolto la vita questa mattina impiccandosi in un capannone della sua azienda agricola, un agriturismo di lusso sulle colline di Gimarra, Villa Piccinetti. Piccinetti dopo un´esperienza imprenditoriale nel settore della pelletteria per l´alta moda negli anni del boom economico, poi finita male, aveva riconvertito la sua attività nel settore dell´ospitalità di lusso.
 
Nella tarda serata di ieri, anche un ventenne disoccupato residente a Boiville Ernica (Frosinone) ha tentato il suicidio accoltellandosi davanti ai genitori. Il giovane ora è in gravi condizioni al Policlinico Umberto I di Roma. Senza lavoro, il giovane ha cercato di farla finita colpendosi con un coltello da cucina all´addome davanti ai suoi. Il padre ha cercato di fermarlo e nel tentativo si è ferito. A provocare il gesto sarebbe stato l´ultimo colloquio di lavoro andato male.
 
Dunque, sì: la crisi uccide. Si sta tentando con forza di combattere questo fenomeno. Oggi i familiari degli imprenditori vittime della crisi hanno costituito un’associazione (“Speranza al lavoro”) con lo scopo di mettere a disposizione un numero verde e un pool di psicologi per dire no al silenzio su una crisi che registra un suicidio ogni quattro giorni da inizio anno. “Dobbiamo smetterla con il silenzio su questa crisi che uccide”, ha detto Laura Tamiozzo, la giovane neo presidente dell´associazione. Laura è la figlia dell´imprenditore vicentino Antonio Tamiozzo, morto suicida alcuni mesi fa.
 
Stessa sorte era toccata anche a Giovanni Schiavon, il padre di Flavia, la giovane che in queste settimane si era attivata per dare vita all´iniziativa, ma che nei giorni scorsi ha rinunciato a un ruolo attivo dopo aver ricevuto una lettera carica di insulti e frasi deliranti che l´accusavano di cercare pubblicità. Una missiva che si chiudeva con il farneticante invito a uccidersi come il padre. Flavia, oggi non ha voluto comunque mancare al momento della nascita dell´associazione. “Bisogna avere coraggio – ha detto ancora Laura Tamiozzo – di denunciare la solitudine in cui sono immerse le famiglie degli imprenditori in difficoltà. Il lavoro è una componente fondamentale della nostra società lo stabilisce anche la Costituzione: il lavoro congiunge dipendenti e datori di lavoro. Questo è uno dei cardini della nostra associazione”.


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