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Travaglio col Fatto punta alla Borsa

A scaldare Piazza Affari, oltre a Rcs che vede la new entry di Urbano Cairo nel suo azionariato, potrebbe essere presto anche un altro gruppo imprenditoriale, quello del Fatto, che pensa ad una quotazione.

Un processo che sarebbe già partito, secondo MF-Milano Finanza, con la costituzione “di un comitato tecnico di gestione che entro fine anno dipanerà la matassa. Ne faranno parte l’ad della Editoriale Il Fatto Cinzia Monteverdi, Marco Tarò, dg del Gruppo editoriale Mauri Spagnol, azionista attraverso Chiare Lettere, il socio Luca D’Aprile e gli esponenti del collegio sindacale Claudio Menna e Raffaele Fantasia”.

“Quel che è certo – prosegue MF – è che la casa editrice del Fatto comunque ha i numeri in ordine per presentarsi ai nastri di partenza in Piazza Affari, avendo sempre chiuso i bilanci in utile e avendo un giro d’affari solido, nonostante la crisi del settore: nel 2012 i ricavi sono stati di 23,4 milioni (contro i 31,5 dell’anno prima) con un utile di 753mila (a fronte di profitti di 4,5 milioni nel 2011). E che gli affari vadano bene anche in questo primo scorcio di 2013 lo dimostra il dato del primo trimestre chiuso con un utile di 446.300 euro, più del doppio di quanto stimato a budget (210mila euro)”.

Il lavoro del comitato prenderà spunto da uno studio della facoltà di Economia dell’Università di Urbino, illustrato sommariamente durante uno degli ultimi cda dallo stesso ad Monteverdi.



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