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Tra le eccellenze prevalgono le donne

Il premio “Marchigiano dell’anno” raccontato da Giorgio Girelli, presidente Onorario del Centro Studi Marche “Giuseppe Giunchi”. La cerimonia ha avuto luogo nella Sala Capitolare del Senato della Repubblica dove ogni anno vengono consegnati gli attestati ai marchigiani che si sono particolarmente distinti nei rispettivi campi di attività. Premiati l’imprenditrice Alessandra Baronciani, la ricercatrice Emanuela Palmerini e il maestro di musica Maurizio Tarsetti

L’imprenditrice Alessandra Baronciani, la ricercatrice Emanuela Palmerini e il maestro di musica Maurizio Tarsetti sono stati insigniti del prestigioso titolo di “Marchigiano dell’anno”. Prevalenza dunque, tra gli insigniti pesaresi, di donne che, quando valgono, si impongono al pari degli uomini, senza supporti tipo “quote rosa”.

Emanuela Palmerini accanto a Pina Gentili e con Giuseppe Luzi e Giorgio Girelli

La cerimonia ha avuto luogo nella solenne Sala Capitolare del Senato della Repubblica dove ogni anno vengono consegnati gli attestati ai marchigiani che si sono particolarmente distinti nei rispettivi campi di attività. L’iniziativa è del Centro Studi Marche (Ce.S.Ma.) intitolato al compianto scienziato marchigiano Giuseppe Giunchi, medico di Papi e capi di Stato. Il Centro, di cui è presidente l’immunologo Giuseppe Luzi e presidente onorario l’ambasciatore Giorgio Girelli, è diretto con impegno e capacità dalla signora Pina Gentili.

La sede è a Roma e l’Istituzione ha lo scopo di valorizzare le ricchezze culturali della Regione Marche in tutte le sue espressioni: artistiche, letterarie, musicali, scientifiche ed imprenditoriali. Presenti all’incontro i deputati Tullio Patassini e Simone Billi, il prefetto di Fermo Vincenza Filippi e i sindaci della Unione Montana dei Monti Azzurri (Macerata) con il presidente Giampiero Feliciotti, già sindaco di Serrapetrona, il quale dal 1980 ha retto il consorzio di tutela della Vernaccia di Serrapetrona ottenendo la prima DOCG della Regione Marche. Tra le altre benemerenze Feliciotti ha ricevuto al Vinitaly di Verona anche la medaglia “Cangrande” per le Marche essendo stato, il suo, il miglior Comune che ha promosso congiuntamente vino e territorio.

Alla consegna delle pergamene di benemerenza ai “decorati” è stata associata una pregevole scultura di Paolo Gubinelli donata dall’archietto Vittotio Livi, il noto imprenditore cui si deve la creazione della Fiam: l’azienda che, dal 1973, progetta, sviluppa e produce elementi di arredo in vetro curvato in collaborazione con designer e architetti di fama internazionale come Daniel Libeskind, Massimiliano Fuksas, Philippe Starck, Marcel Wanders e Cini Boeri.

I processi produttivi utilizzati sono al contempo artigianali e industriali fondendo tradizione e innovazione. ”FIAM” oggi rappresenta un esempio di eccellenza del made in Italy a livello globale come dimostrano I numerosi riconoscimenti ricevuti nel tempo dalla azienda. Alcuni suoi prodotti peraltro sono presenti in vari musei internazionali.

L’attestato rilasciato ad Alessandra Baronciani reca le seguente motivazione: “Si assegna il Premio Marchigiano dell’Anno ad Alessandra Baronciani per le doti professionali che l’hanno portata a compiere un percorso imprenditoriale prestigioso e per il lodevole impegno sociale”.

L’imprenditrice, attualmente vice presidente della Confindustria locale, dopo avere operato nell’azienda di famiglia “Scatolificio M.B.N.” è passata alla Isopak Adriatica, impresa leader nel settore del packaging industriale, attiva a livello internazionale e della quale è amministratore delegato. È pure presidente del CdA di Poliforce srl, azienda di imballaggi industriali, con sede a Mantova. Il Rotary Club di Pesaro l’ha avuta quale presidente, prima donna a ricoprire tale ruolo nella lunga vita del sodalizio.

Alessandra Baronciani e l’ambasciatore Giorgio Girelli

Fortemente impegnata in ambito culturale e sociale ha fatto parte del Cda del “Centro Arti Visive Pescheria” di Pesaro. Componente del Cda della Comunità di Recupero “L’Imprevisto”, membro sostenitore del Centro “Amici dell’Ippoterapia” di Pesaro e della Fondazione Bellisario, nel 2019 è stata insignita del “Sigillo d’Ateneo” dall’Università degli studi di Urbino “Carlo Bo”.

Emanuela Palmerini riveste invece una speciale qualificazione in capo medico ed è stata insignita del prestigioso titolo di “Marchigiano dell’anno” con la seguente motivazione: “Si assegna il Premio Marchigiano dell’Anno alla dottoressa Emanuela Palmerini per l’alta professionalità e i meriti nel campo della ricerca medico-scientifica”. La studiosa dopo la laurea ha compiuto un master di II Livello in Senologia a Bologna dove, nel 2018, ha conseguito il titolo di Dottore di ricerca in oncologia, ematologia e patologia. Per le sue qualità ed attitudini ha richiamato su di sè l’attenzione del compianto e celebre immunologo urbinate Fernando Aiuti, che l’ha sempre tenuta in particolare considerazione.

 

Dal 2015 Palmerini è dirigente medico di oncologia presso l’Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna e dal 2016 si occupa anche del coordinamento degli studi clinici. Docente in corsi sul trattamento dei tumori muscoloscheletrici, ha partecipato come relatore ad importanti convegni internazionali ed è autrice di oltre 100 pubblicazioni e 5 capitoli di libro. Si tratta quindi di una delle non moltissime qualificate ricercatrici attive in Italia tanto che nella prima riunione della cabina di regia a Palazzo Chigi per il Pnrr il governo ha predisposto programmi perché almeno il 40% dei posti di formazione per ricerca e sviluppo sia riservato a donne ricercatrici. Revisore per diverse riviste tra cui “Lancet Oncology” e “Annals of Oncology”, è componente di vari comitati scientifici per l’attribuzione di borse di ricerca nazionali e internazionali. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti in Italia e all’estero e per ben 6 volte ha conquistato il Merit Award al Congresso Asco di Chicago.

La musica, meritoriamente presente nelle attenzioni del Ce.S.Ma., ha visto protagonista il pianista anconetano Maurizio Tarsetti, che nella città dorica ha ricoperto, su nomina del ministro dell’Università, l’incarico di commissario ministeriale presso il locale conservatorio, istituzione privata che dopo anni di intensa ed apprezzata attività ha dovuto chiudere i battenti per mancanza di fondi e di soccorso pubblico. Tarsetti ha studiato composizione e pianoforte presso il conservatorio statale di musica “Rossini” di Pesaro, istituto che ha prioritariamente assorbito le energie intellettuali del musicista quale docente, membro del consiglio di amministrazione, componente del consiglio accademico, vice-direttore e direttore dal 2008 al 2014. Negli studi è stato brillante. Appena diplomato ha vinto il concorso per l’assegnazione di una borsa di studio, offerta dal governo polacco, per perfezionarsi a Varsavia.

Il Maestro Maurizio Tarsetti

Miglior diplomato italiano del 1978 al Concorso “Petrini Zamboni” di Cesena, nel corso della sua carriera ha vinto importanti concorsi pianistici nazionali ed internazionali. Ha tenuto concerti, sempre come solista, nelle principali città italiane ed in diversi Stati esteri dove si è esibito anche con alcune delle più importanti orchestre. Nel 2011 gli è stato assegnato il premio “Franco Enriquez” nella sezione musica classica, categoria conservatori, per l’impegno civile e sociale, avendo favorito e supportato il reinserimento, all’interno del Conservatorio Rossini e nella sua orchestra giovanile, di alcuni ex-studenti con esperienze di tossicodipendenza ed per essersi fortemente impegnato nell’organizzare un concerto che ha visto esibirsi insieme agli allievi del conservatorio pesarese, studenti palestinesi ed israeliani. E ciò fa intravvedere come l’artista si caratterizzi anche per elevate doti umane. Il diploma conferito al Maestro Tarsetti reca la seguente motivazione: “Si assegna il Premio Marchigiano dell’Anno al maestro Maurizio Tarsetti per la brillante carriera e per avere efficacemente sostenuto progetti di valenza culturale e sociale”.

Chi scrive ha ricoperto per lunghi anni l’incarico di presidente “operativo” del Conservatorio sorto nell’Ottocento per volontà di Gioachino Rossini che lasciò tutti i suoi ingenti beni alla città di Pesaro perché venisse istituito un liceo musicale che impartisse istruzione gratuita – fatto eccezionale per quei tempi – ai giovani. E la “convivenza” anche con il direttore Tarsetti si è protratta per un considerevole periodo.

Per capire quale sia stato il clima basterà dire che nel corso degli anni tutte le deliberazioni del Consiglio di amministrazione dell’Istituto sono state adottate alla unanimità. Ma c’è di più. Per quei meschini casi di cui certi politici si rendono tristemente protagonisti il Conservatorio Rossini incorse in vicende che suscitarono lo sdegno degli ambienti culturali dell’intera provincia nonché imbarazzo nel ministero. Tarsetti, ed anche il direttore a lui succeduto, Albino Mattei, rinomato flautista, mantennero un atteggiamento di fiera e solidale lealtà, insensibili a lusinghe e coerenti, insieme al Consiglio accademico, con l’assetto di governance con cui avevano fruttuosamente congiuntamente operato. Poi ci pensò la Giustizia amministrativa a rimettere le cose a posto.

(Foto: Emanuela Palmerini accanto a Pina Gentili e con Giuseppe Luzi e Giorgio Girelli)



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