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Così parlò Casaleggio a Wired

Meglio soli che male accompagnati, si potrebbe riassumere il pensiero di Gianroberto Casaleggio leggendo l’anticipazione dell’intervista che ha concesso a Wired Italia. E ogni volta che il guru di Beppe Grillo apre bocca tutto diventa esclusivo e fonte di chiacchiericcio in Rete. Così come è accaduto dopo l’intervista pubblicata da Serena Danna nell’inserto culturale La lettura.

La prima chicca
Il racconto dell’incontro tra Wired Italia e Casaleggio sarà pubblicato nel numero di agosto della rivista, in edicola il 31 luglio. Un’attesa che farà crescere la curiosità dei lettori anche se quel che c’era da sapere ce lo hanno svelato.
La prima chicca riguarda l’autore dell’intervista, tale Bruce Sterling, scomodato solo per gli eventi importanti, come questo d’altronde. L’autore statunitense di libri di fantascienza ed esperto di media digitali trapiantato ormai in Italia firmò infatti oltre 20 anni fa la prima copertina di Wired Us. A lui, a differenza che agli italiani, quello che Casaleggio sta facendo in Italia è molto chiaro: “Vuole liberarsi dell’intermediazione dei partiti e dei media convenzionali, collegarsi direttamente agli elettori, spingerli a candidarsi e votarsi da soli, usando le piattaforme digitali di Casaleggio. Nessun altro al mondo è riuscito a fare con tanta efficacia e su scala così vasta quello che lui ha fatto in Italia. Ma non c’è nulla di nascosto, di misterioso o di magico in tutto questo. Il suo attivismo digitale probabilmente è la cosa meno misteriosa della politica italiana”.

Chiarito lo Sterling pensiero ecco i passi salienti dell’intervista rivelati fino a questo momento:

Quello che conta
“Andare al governo – ha sostenuto Casaleggio – è l’unica cosa che conta. Ci andremo da soli anche grazie alla disgregazione che stanno vivendo per motivi diversi le altre forze politiche”. Quindi con il 51%? “Sì”, risponde.

Tutta colpa dell’Italia
Se non fosse stato per colpa della televisione italiana “che influenza il voto come nessun altro mezzo”, a febbraio “avremmo preso il 40%”, si gonfia d’orgoglio Casaleggio aggiungendo un aneddoto: “Una settimana prima del voto, nei nostri uffici lanciammo una scommessa sui risultati del movimento e fui l’unico a dire che saremmo stati il primo partito. Se non è accaduto è stato perché viviamo in un paese come l’Italia in cui i media ­ in particolare la tv ­ e i partiti coincidono”, racconta.

Tutto previsto
Il risultato negativo dei 5 Stelle alle elezioni amministrative di maggio? “Era tutto previsto, abbiamo voluto perdere”, ha affermato. “Avremmo potuto prendere più voti aumentando il numero di liste, potevano essere il quadruplo, tante erano le richieste arrivate. Ma abbiamo preferito affrontare le elezioni solamente con le liste radicate sul territorio da almeno un paio di anni”.
Continuando con i proverbi si potrebbe concludere dicendo “quando la volpe non arriva all’uva…”, tanto che su Twitter già si ironizza sulle parole pronunciate da Casaleggio. Tra tutti il giornalista e conduttore Giancarlo Loquenzi ‏(@gloquenzi) scrive: “#Casaleggio dice a @wireditalia: ‘Alle elezioni abbiamo voluto perdere’. Adesso capisco perché M5S considera il Pd il suo pricipale avversario”.

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