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Umberto Bossi si è dimesso. Ora un triumvirato

Umberto Bossi è dimesso da segretario della Lega. La notizia è arrivata mentre emergeva l´ipotesi che il senatur avesse “dato dei soldi in nero al partito”. Bossi ha presentato le dimissioni da segretario federale della Lega Nord durante il consiglio federale riunito nel primo pomeriggio in via Bellerio. Bossi ha detto che le sue dimissioni sono irrevocabili.
 
A guidare il Carroccio fino al congresso federale sarà un triumvirato composto da Roberto Maroni, Roberto Calderoli e Manuela Dal Lago. Lo ha confermato Stefano Galli, capogruppo della Lega nel consiglio regionale della Lombardia e membro del consiglio federale.
 
In alcune telefonate intercettate tra l´ex tesoriere del Carroccio, Francesco Belsito, indagato per truffa ai danni dello Stato, riciclaggio e appropriazione indebita, e Nadia Dagrada, segretaria amministrativa di via Bellerio, i due esprimono la loro preoccupazione per la volontà dell´esponente leghista Roberto Castelli di controllare le spese, e la necessità di trovare nuove soluzioni per continuare con quelle modalità. Il denaro contante non tracciabile cui si fa riferimento sarebbe poi stato elargito senza lasciare traccia a Bossi e ai suoi familiari.
 
“Però tu al capo (Bossi) precisi la cosa del discorso soldi – afferma la Dagrada nella comunicazione intercettata – Castelli vuole andare a vedere la ´cassa´ e quelli che sono i problemi, perché comunque tu non è che puoi nascondere quelli che sono i ´costi della famiglia´, cioé da qualche parte vengono fuori”. “Anche perché – continua la segretaria – o lui, (Umberto Bossi, scrivono gli investigatori) ti passa come c´era una volta tutto in nero, o altrimenti come cazzo fai tu”.
 
In un´altra telefonata tra Belsito e la Dagrada si evince poi che i revisori dei bilanci della Lega, tre esterni e tre interni, si limitano a firmare i bilanci che vengono redatti dalla Dagrada. “Adesso io gli preparavo tutta la relazione – spiega la segretaria – gliela inviavo e loro non facevano altro che firmarmela… non guardavano un cazzo”. E anche qui torna la preoccupazione per l´insistenza a vederci chiaro di Castelli. “(…) Se questo insiste e se poi va a prendere questi qua, questi qua vogliono iniziare a vedere le cose e tutte, che cosa fai?”.
 
“The family”
Nella cassaforte di Belsito, tra la documentazione contabile sequestrata ieri dai carabinieri del Noe e dalla Guardia di Finanza, c´è anche una cartella con l´intestazione “The family”. L´ipotesi degli investigatori è che i documenti siano relativi alle elargizioni ai familiari del leader del Caroccio Umberto Bossi. Gli atti sono all´esame del pm di Napoli, Francesco Curcio, Vincenzo Piscitelli e John Henry Woodcock.
Il carnet di assegni con la scritta “Umberto Bossi”. Tra i documenti sequestrati ieri a Roma nella cassaforte di Belsito c´è un carnet di assegni che reca la scritta “Umberto Bossi”. Il carnet, relativo al conto corrente della banca sul quale vengono versati i contributi per il Carroccio, è ora all´esame dei pm di Napoli e di Milano.


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