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Di Battista torna in campo e si crea il suo movimento

Lo mette nero su bianco, Alessandro Di Battista: “Non escludo la nascita di un altro movimento”. Una nuova creatura politica a cui potrebbe aderire Davide Casaleggio, con il sostegno morale e intellettuale di “Tomaso Montanari, Alberto Negri e, soprattutto, Marco Travaglio”

“Non escludo la nascita di un altro movimento”. Lo dice apertamente Alessandro Di Battista, ex deputato del Movimento 5 Stelle, tra le anime trainanti della creatura di Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio fino all’appoggio al governo Draghi: dopo l’abbandono, da una costola del Movimento potrebbe nascere, una nuova creatura politica.

Di Battista ne ha parlato apertamente con il settimanale Tpi, ed è in questi giorni impegnato in un tour in giro per l’Italia, partito da Siena. “Il primo incontro del mio tour è andato molto bene, c’era gente in attesa fuori della sala. Ho scelto Siena perché è un esempio lampante della commistione tra politica e finanza. Molte persone sono preoccupate per il governo perché ritengono sia pericolosissimo che non vi siano voci in dissenso. Poi c’è chi vorrebbe che io costruissi un altro movimento politico”, spiega l’ex grillino, chiudendo il ragionamento sulla necessità di qualcosa di nuovo. “C’è la necessità di nuove battaglie e di costruire le fondamenta per qualcosa di concreto. Se poi dovessero essere solide, quelle fondamenta, allora potremo costruire qualcos’altro. Non escludo la nascita di un altro movimento”. Una possibilità, insomma, non una certezza, infatti sarà solo alla fine del tour che Di Battista sceglierà di sciogliere la riserva.

Intanto, però, chiarisce che non si tratta di una battaglia personale, ma l’idea di far nascere una risposta politica a una “richiesta collettiva”. E Di Battista, per sua stessa ammissione, solo proprio non è. “Alcuni esponenti attuali del M5S mi hanno scritto: ‘Che bello, finalmente un po’ di aria fresca’”, ha detto l’ex deputato, che fa poi nomi e cognomi. “Mi sento in sintonia con Tomaso Montanari, Alberto Negri e, soprattutto, Marco Travaglio“, ma non solo.

Un nome non di poco conto potrebbe affiancarsi a Dibba: Davide Casaleggio. “È un amico, lo stimo. Mi trovo in sintonia con lui sulla democrazia diretta. Ma è prematuro dire se sarà dei ‘miei’. Il fatto stesso che se ne sia andato dal M5S mi pare un segnale che si sia sentito tradito. Lui vuole proseguire il sogno del padre Gianroberto, quello della democrazia diretta, che poi è anche il mio sogno”.

La frattura tra il Movimento immaginato da Alessandro Di Battista (e Davide Casaleggio) e quello guidato da Giuseppe Conte e Luigi Di Maio (con il sostegno di Beppe Grillo) sembra quindi sempre meno sanabile. C’è da domandarsi quanti, tra le fila dei parlamentari pentastellati, sceglieranno di guardare verso la nuova creatura di Dibba e quanti invece seguiranno l’ex premier nel suo percorso di ridefinizione del Movimento 5 Stelle.



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