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C’è un tecnico nella Lega

Federico Freni è stato scelto da Salvini per avere nello snodo cruciale del Mef l’occhio più vigile sui dossier cari alla Lega, da quota 102 alla riforma del Catasto. Lui si tiene fuori dalla lotta interna tra l’anima sovranista e quella governista, e intanto si conquista la fiducia di Franco…

Sono giorni particolari in casa Lega, e mentre si fa sempre più palpabile lo scontro tra le diverse anime del partito, prendono corpo, sulla stampa e tra i palazzi, le voci di rottura tra il fronte sovranista, “di lotta”, e quello “di governo”, nel vero senso del termine.
La cabina di regia di partito vede seduti il ministro Giancarlo Giorgetti e il sottosegretario Federico Freni. Quella che da fuori può sembrare la sintesi della separazione delle anime all’interno del Carroccio vede tuttavia un sottosegretario che in questi giorni sta cercando di ritagliarsi un profilo puramente tecnico.

Avvocato, docente universitario (lo descrivono pignolo e sempre al lavoro), è stato scelto da Salvini per avere nello snodo cruciale del Ministero dell’Economia e delle Finanze l’occhio più vigile sui dossier cari alla Lega, non da ultima la famigerata quota 102 che vedrà il “pensionamento” di quota 100. Freni si muove nei palazzi romani pronto a mediare per trovare soluzioni di compromesso con il ministro Franco, di cui dicono si sia conquistato la fiducia, e il suo partito di provenienza, che è sempre più sull’orlo di una crisi di nervi. Freni in poche settimane ha già capito come muoversi sul sottile crinale tra il ruolo di sottosegretario e di “tecnico di partito”.

Come finirà la disputa tra le due anime della Lega è cosa complicata da prevedere, anche se l’incontro di ieri ha stemperato le tensioni e ribadito che nel partito la leadership di Salvini non si discute (per ora). Intanto, il sottosegretario dovrà continuare a mediare per cercare di far quadrare il cerchio – ed è dura – della realizzazione della delega fiscale, all’interno della quale, vale la pena ricordare, c’è il dossier caro alla Lega della riforma del catasto. Un altro oggetto del contendere sul quale lo scontro ha raggiunto nelle scorse settimane vette di tensione che raramente si erano viste nel governo.

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