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Occhio al Pnrr e ai consumi. Il rovescio della medaglia secondo La Malfa

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La frenesia degli investimenti può causare una reazione spropositata e isterica dei consumi, dando origine a una spirale inflazionistica dalle conseguenze nefaste. Ecco perché è ora che imprese, lavoratori e risparmiatori si siedano intorno a un tavolo, con Draghi. Colloquio con l’ex ministro del Bilancio e presidente della Fondazione Ugo La Malfa

Investire va bene, ma di spesa matta e disperatissima si può anche morire. Meglio un giusto mix, fatto di investimenti ben calibrati e una domanda di beni sotto controllo. Al tempo del Pnrr e dei grandi piani pandemici messi in piedi dalle economie avanzate c’è un effetto collaterale che Mario Draghi e i suoi colleghi capi di governo farebbero bene a non sottovalutare. Quale, lo spiega in questo colloquio con Formiche.net Giorgio La Malfa, economista di lungo corso, ministro del Bilancio nei governi Spadolini, Forlani e Cossiga e presidente della Fondazione che porta il nome di suo padre, Ugo.

“Dobbiamo partire da un presupposto: il mondo sta cambiando, a cominciare dagli aspetti climatici. Tutto questo comporterà una enorme spesa, in termini di investimenti, alimentati a loro volta dai grandi piani pandemici allestiti dai diversi governi”, premette La Malfa. “Ora la domanda è, come si può conciliare tutto questo con la domanda, ovvero con i consumi? Quando tu inondi il mercato di investimenti, come in questo caso, c’è sempre un impatto sulla domanda. E allora c’è da chiedersi, se e come questa immane offerta potrà conciliarsi con i consumi reali. Il rischio è una crescita forsennata e incontrollata di questi ultimi, con un’esplosione dell’inflazione. Ed è proprio questo il problema che dovrebbero porsi Draghi e i suoi omologhi, che rischiano di ritrovarsi dinnanzi a una platea di consumatori finali non pronti a questo tsunami di investimenti e a una reazione isterica e controproducente.”

Ma come risolvere il problema? La Malfa ha una sua proposta. “Premesso che questo problema ad oggi non è stato veramente posto, approfitto dell’occasione per farlo io. Quando tu investi, produci, crei ricchezza e allora finanzi i consumi. Ma se a un certo punto si raggiunge la piena occupazione e si continua a investire ecco che si crea un surplus micidiale. E allora diventa quasi impossibile tenere sotto controllo la domanda e si crea una bomba inflazionistica. Questo è il problema. La soluzione è un grande accordo sociale tra imprese, lavoratori e governo per cercare di tenere sotto controllo sia la spesa, sia i consumi. Qualcosa che le democrazie possono risolvere solo con il dialogo, visto che non stiamo parlando di regimi autocratici. Draghi può fare questo, può impedire una spinta inflazionistica fuori controllo. D’altronde qui si rischia di passare da una crisi a un’altra crisi.”

Passando a tutt’altro argomento, La Malfa spende un commento anche sulla vicenda del Monte dei Paschi. “Io non so se Mps potrà essere un pozzo senza fondo, come è stata Alitalia. Diciamo che per una banca è diverso, una soluzione industriale ci deve essere a differenza di una compagnia aerea. Oggi nel mondo delle banche c’è spazio, dunque non capisco perché non si possa dare Mps in sposa. Il problema di Siena è decisamente più risolvibile rispetto ad Alitalia.”

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