Skip to main content

Nuova sede a Bruxelles per Mbda. Occhi sulla Difesa europea

Mbda ha aperto la sua nuova sede permanente nella capitale europea, rinnovando l’impegno nella Difesa europea e nella Nato. Tanti i progetti su cui è coinvolta la joint venture, a partire da Twister, l’atteso sistema per la difesa dai missili ipersonici

Con la Difesa europea pronta a entrare nel vivo, le industrie del Vecchio continente si muovono per consolidare i rispettivi posizionamenti. MBDA ha inaugurato ieri una nuova sede permanente a Bruxelles, che sarà sotto la guida del responsabile Didier Gondallier de Tugny. L’azienda rafforza così la propria presenza multinazionale, sia presso l’Unione europea sia presso la Nato. L’idea è di sostenere in modo ancora più efficace le iniziative volte a una sempre maggiore cooperazione nel settore europeo della Difesa.

LA REALTÀ DI MBDA

MBDA è controllata con uguali regole di corporate governance da Airbus, Bae System (entrambe al 37,5%) e Leonardo (25%) ed è l’unico gruppo europeo in grado di progettare e produrre missili e sistemi missilistici che rispondano all’intera gamma delle esigenze operative delle Forze armate: terra, aria, mare. Nel 2020 ha totalizzato 3,6 miliardi di euro di ricavi, e al momento è in grado di offrire una gamma di 45 sistemi missilistici e contromisure già in servizio operativo, a cui si affiancano 15 progetti ancora in fase di sviluppo. “MBDA rappresenta un modello riuscito, unico nel suo genere, di azienda europea integrata nel settore della difesa”, ha dichiarato Eric Béranger, ceo di MBDA. “Con oltre dodicimila dipendenti che collaborano tra loro in Francia, Regno Unito, Italia, Germania, e Spagna, la nostra presenza europea ci garantisce la necessaria massa critica per competere sul mercato globale”, ha aggiunto il manager. “Nel corso degli ultimi vent’anni MBDA ha accumulato un’ampia esperienza nelle cooperazioni internazionali e con la nuova sede vuole contribuire al successo collettivo dell’agenda della Difesa europea sia in ambito Ue, sia Nato”.

IL COINVOLGIMENTO NELLA DIFESA EUROPEA

Per raggiungere questo obiettivo si rivelano fondamentali i programmi di cooperazione, anche per consolidare il ruolo di campioni di successo, come la realtà di MBDA, nell’ecosistema della Difesa europea. L’attuale complesso quadro della Difesa europea (raccontato qui) sta compiendo progressi su diverse linee, rinnovando le proprie ambizioni. MBDA dimostra ora di voler rafforzare il suo ruolo significativo, già impegnata nelle principali iniziative europee in materia di Difesa, a partire dalle due iniziative precursori delle Edf (fondo europeo per la Difesa): l’azione preparatoria sulla ricerca nel settore della difesa (Padr), e il programma europeo di sviluppo industriale della Difesa (Edidp).

I PROGETTI PESCO E MISSILI IPERSONICI

Spiccano due progetti relativi a sistemi missilistici che rientrano nella cornice della Pesco, ovvero la cooperazione strutturata permanente in materia di Difesa. I progetti in questione sono: Blos (beyond line of sight) e il programma Twister (Timely warning and interception with space-based theater surveillance). A giugno dello scorso anno la Commissione europea ha selezionato LynkEUs, un progetto di MBDA nel contesto Edidp (uno dei due programmi-pilota del fondo Edf), che rappresenta il primo contributo tecnologico e industriale alla realizzazione degli obiettivi del progetto Pesco di capacità Blos, approvato a novembre 2018, e dedicato allo sviluppo della nuova generazione di sistemi missilistici a medio raggio per il contrasto a minacce oltre la linea visiva sul campo di battaglia. Grazie all’associazione di 16 partner e subfornitori da tutta l’Unione europea, LynkEUs si prefissa di definire un concept operativo iniziale per una capacità Blos europea. Questo contribuirà a sviluppare una famiglia di sistemi missilistici Blos sotto il totale controllo dell’industria europea della Difesa. Mentre il programma della Pesco Twister, approvato a novembre 2019, riguarda la difesa missilistica di sei Paesi europei partecipanti, e si prefigge di sviluppare con il supporto dell’Edf un intercettore endo-atmosferico innovativo per affrontare le crescenti minacce emergenti, a partire dai missili ipersonici.

I PROGRAMMI PREPARATORI

L’azienda fa parte, inoltre, di diversi progetti nell’ambito Padr, fra cui: Talos (arma laser a energia diretta), Ocean 2020 (sorveglianza marittima), Salomon (indipendenza tecnologica), Exceed (creazione di una catena di fornitura per una famiglia di sistemi su chip), Optimise (attività su timing, posizionamento e navigazione autonomi) e Interact (interoperabilità). Nell’ambito dell’Edidp, MBDA contribuisce a: Fires (artiglieria), Odin’s eye (allerta precoce spaziale), Jey-cuas (contrasto ai sistemi a pilotaggio remoto), Carmenta (sistemi di autoprotezione) e Ai4def (intelligenza artificiale). Ciò che rende la realtà di Mbda un esempio non è solo la sua natura eminentemente europea, ma anche l’integrazione. “Siamo integrati come organizzazione che da sempre vive di programmi di collaborazione multi-nazionali, oltre che di fortissima componente di esportazione sui mercati extra-domestici”, ha dichiarato Lorenzo Mariani, managing director di MBDA Italia, in un’intervista rilasciata a Formiche.net.

… E NELLA NATO

Ciò vale anche nel contesto Nato La roadmap strategica per il 2030 dell’Alleanza Atlantica assumerà sempre più la funzione di piattaforma centrale per le consultazioni transatlantiche nel settore della Difesa. Le esigenze dell’Organizzazione del trattato dell’atlantico del nord, che è al lavoro nello sviluppare il nuovo “Strategic Concept”, sono impegnative sia sotto il profilo delle capacità, sia sotto il profilo dell’interoperabilità. “Creare strutture di cooperazione, come la Difesa aerea modulare basata a terra (Gbad), sarà funzionale a plasmare i requisiti comuni per soddisfare le esigenze operative”, spiega la nota di MBDA. Si profilano “importanti opportunità anche nell’ambito di nuovi strumenti di bilancio per lo sviluppo di tecnologie innovative e all’avanguardia, quali il fondo innovazione della Nato (Nato innovation fund) e il fondo Diana (Defence innovation accelerator of the North Atlantic)”.



×

Iscriviti alla newsletter