Il progetto Coding Girls, alla sua ottava edizione, ha l’obiettivo di accelerare il raggiungimento delle pari opportunità nel settore scientifico e tecnologico a partire dalle giovani donne. La presentazione al Centro studi americani con Sabbadini, Ventrella, Tomilson, Bottero e El Hakim
Sono passati pochi mesi dal Women’s forum (W20), il G20 che si è occupato delle sfide dell’empowerment femminile redigendo 10 raccomandazioni per i grandi della terra affinché si proceda verso l’eliminazione del gender gap. Una tappa che si inserisce a pieno titolo in questo percorso si è tenuta questa mattina al Centro studi americani con l’ottava edizione di Coding Girls, il programma di Fondazione Mondo Digitale e Missione Diplomatica Usa in Italia, in collaborazione con Microsoft Italia per accelerare il raggiungimento delle pari opportunità nel settore scientifico e tecnologico a partire dalle giovani donne.
Presente un panel d’eccezione: Linda Laura Sabbadini, chair del W20 e pioniera europea delle statistiche per gli studi di genere, Christina Tomlinson, ministra consigliera per gli Affari Pubblici dell’ambasciata Usa in Italia, Rosanna Ventrella, vicepresidente della Compagnia di San Paolo, Annamaria Bottero, direttrice della divisione Customer Experience & Success di Microsoft Italia e Marwa El Hakim, responsabile Diversity and Inclusion di Eni.
“L’empowerment femminile è tornato in alto nell’agenda politica, non solo come obiettivo di sviluppo sostenibile” come indicato dall’Onu ma anche “come capitolo strategico del Pnrr. Insomma c’è un’attenzione di tutta la comunità internazionale e nazionale”, ha detto Mirta Michilli, direttrice generale della Fondazione Mondo Digitale, aprendo la presentazione. Michilli ha inoltre ricordato il lavoro svolto dal W20 nell’ambito del G20, un lavoro che ha toccato anche i temi dell’inclusione delle giovani donne nelle discipline Stem (Science, Technology, Engineering and Mathematics).
“L’empowerment femminile è fondamentale per la crescita economica. Le Coding Girls saranno tra le leader del futuro. Il progetto sia per voi una sfida verso l’eccellenza”, ha sottolineato Christina Tomlinson, che da un paio di mesi guida gli Affari Pubblici dell’ambasciata americana a Roma. “Sostenere le giovani donne, il women’s empowerment, è un elemento rilevante per la crescita economica di ogni nazione e un obiettivo degli Stati Uniti”, ha poi specificato.
Ma diamo qualche numero. Il progetto nato nel 2014 coinvolge in questa ottava edizione 15.000 studentesse in 47 città italiane, prevede allenamenti, competizioni di coding e sessioni di orientamento e role modeling animate dai 32 partner accademici. Dal programma nazionale sono nate poi declinazioni territoriali e tematiche: grazie alla collaborazione con Eni e il progetto “COde&FraME for Self Empowerment” le Coding Girls si sono appassionate ai temi della sostenibilità e dell’ambiente. Nel Sud è nata un’alleanza con l’Ambasciata dei Paesi Bassi a Napoli. A Torino una sperimentazione triennale, condotta con Fondazione Compagnia di San Paolo su 600 studentesse di 10 scuole, valuta l’impatto del programma su competenze e scelte future.
“Se non hai imparato a codificare, se non hai competenze di ingegneria, matematica, come puoi immaginare di creare un algoritmo o lavorare all’Intelligenza Artificiale?”, aveva detto Chiara Corazza, la rappresentante speciale per il G7 e G20 del Women’s Forum, a Formiche.net proprio sottolineando cosa significasse, nelle dieci raccomandazioni redatte per i grandi del G20, includere la formazione per le bambine e le ragazze in quei settori a prevalenza maschile.
Ed è proprio di questo l’obiettivo di Coding Girls da otto anni, un obiettivo lontano ma a cui ci si avvicina con volontà e investimenti. Dall’analisi effettuata sul 2° anno di attività del progetto nella città di Torino è emerso l’impatto positivo sulle capacità di programmazione di ragazze e ragazzi (dal 6% al 19%), con l’abilità auto-percepita confermata dalle risposte corrette a quesiti più tecnici. Coding Girls, poi, ha influito sulle scelte universitarie e rende ragazze e ragazzi più consapevoli della questione di genere. Se all’inizio il 46% dei ragazzi era d’accordo con l’affermazione “Gli uomini sono in media più portati per le materie STEM”, mentre solo il 28% delle ragazze lo era, Coding Girls ha portato il livello di consapevolezza dei ragazzi allo stesso livello di quello delle ragazze.
“La tecnologia è il perno per la costruzione del mondo che verrà. Coding Grils è il primo passo verso la costruzione del vostro futuro”, ha detto Annamaria Bottero, ed è lo stesso auspicio che arriva dalla vicedirettrice della Compagnia di San Paolo Ventrella: “Con Coding Girls le ragazze che credono di poter programmare in futuro passando dal 6% a 19%. Siate curiose, esplorate, scoprite. Le donne non possono più aspettare”.