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L’apertura di Letta a FdI? Dialoghiamo sul Colle. E con i renziani… Parla Malan

Dopo l’apertura del segretario dem al coinvolgimento di FdI sull’elezione: “Per la prima volta il leader della sinistra ci riconosce come soggetto politico con cui confrontarsi”. Ma tira dritto sulle urne anticipate: “La fase più acuta dell’emergenza pandemica è passata, il Pnrr è predisposto”

Per un verso era attesa. Ma resta il fatto che l’apertura di Enrico Letta al coinvolgimento di Giorgia Meloni per l’elezione del Presidente della Repubblica “è stata una piacevole sorpresa”. Non si sbilancia troppo, ma col garbo e la prudenza che si attagliano ai politici navigati Lucio Malan, senatore di Fratelli d’Italia, legge positivamente la presa di posizione del segretario del Pd. Anche perché “non si tratta di un’apertura formale, ma di una reale volontà di dialogare con il nostro partito per designare il successore di Mattarella al Colle”.

Sia ad Atreju che in altre sedi, Letta ha aperto a FdI per la partita del Quirinale. Siete pronti al confronto?

Certo, e valutiamo positivamente la volontà espressa da Letta. Anche perché un conto sarebbe stato se l’avesse detto solo nell’ambito della nostra festa. Ma, avendolo ribadito in altre circostanze, pubblicamente, ci induce a pensare che non sia solo un’apertura formale bensì che ci sia la presa d’atto che Fratelli d’Italia non può essere escluso da questa elezione.

Tuttavia il segretario dem ha chiarito che il sostegno alla candidatura di Berlusconi, per loro, è impraticabile. 

Se non avesse detto nulla di, seppur garbatamente, negativo su Berlusconi probabilmente Letta si sarebbe visto precipitare in una tempesta di fulmini e saette. Ma ciò che rileva, dalle esternazioni del segretario Pd, è che per la prima volta il principale esponente della sinistra ci riconosce come soggetto politico con cui confrontarsi. Mentre in più di un’occasione è stato il centrodestra a dover convergere su un candidato espressione – sebbene non diretta – del centrosinistra.

Che peso avrà il ‘centro’ nell’elezione del prossimo inquilino del Colle?

Il centro è frammentato in tanti gruppi. Molti dei quali composti da esponenti con una storia nel centrodestra. Detto questo, allo stato attuale, la coalizione non ha la maggioranza assoluta. Dunque anche con il centro bisognerà dialogare.

Sarà possibile trovare un punto di sintesi anche con Italia Viva?

Se il Pd apre a Fratelli d’Italia, non vedo perché noi non possiamo aprire ai renziani. Anche con loro è giusto ragionare. Soprattutto se si deve arrivare a una soluzione che incontri il più ampio gradimento possibile.

Qualora dovesse sfumare l’ipotesi del Cavaliere, potreste convergere su Pier Ferdinando Casini?

Addentrarci sui singoli possibili candidati è un rischio. In questo concordo con Enrico Letta. Anche perché l’elezione del Capo dello Stato funziona all’inverso rispetto alle altre. Mentre alle politiche, piuttosto che alle Regionali finanche alle amministrative, i candidati devono farsi vedere e ingaggiare una campagna elettorale che dia loro risalto e visibilità, per il Colle vige la regola opposta. Spesso, sono i più silenti ad avere la meglio.

Giorgia Meloni ha lanciato la petizione per l’elezione diretta del Capo dello Stato. E’ una prospettiva realistica per il nostro Paese?

Penso che si debba iniziare a ragionare seriamente su questo tema. Gli Italiani sono favorevoli a questo tipo di proposta. Peraltro quello del presidenzialismo è un tema a me molto caro tanto che, a ogni legislatura a cui ho preso parte, ho presentato un disegno di legge per la revisione costituzionale in senso presidenziale.

Il modello di riferimento?

Personalmente ritengo che il migliore sia quello americano, che prevede un chiaro sistema di bilanciamento e controllo dei poteri del presidente, demandato alle Camere.

Siete ancora convinti che si debba andare a elezioni anticipate?

Nel ’94 e nel ’96 il Parlamento fu sciolto anche perché non rispecchiava più l’elettorato nel Paese. Penso che oggi si stia verificando la medesima condizione. Non solo. La fase più acuta dell’emergenza pandemica è passata, il Pnrr è predisposto, non vedo perché non ridare la parola agli elettori.

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