Approderà alla Camera il 28 dicembre la ex Finanziaria da oltre 30 miliardi, la prima dell’era Draghi. Dall’energia al superbonus, ecco cosa bolle in pentola
Dopo un pericoloso stop, la manovra da 30 miliardi e passa targata Mario Draghi, riprende il suo cammino in Senato, per approdare a Montecitorio il 28 dicembre, in commissione Bilancio, per passare poi all’esame dell’Assemblea il giorno successivo, con l’avvio della discussione generale fissata alle 14 (le prime votazioni sono previste dalle 18) e l’approvazione definitiva attesa entro il 30 dicembre.
Guardando agli ultimi emendamenti, quelli approvati nella notte, si prevede tra le altre cose, il via libera all’innalzamento del tetto del bonus mobili da 5mila euro a 10mila euro, il rinvio di due anni dell’entrata in vigore del regime Iva per il terzo settore e lo sgravio contributivo al 100% a favore delle micro imprese per i contratti di apprendistato di primo livello per i giovani under 25.
Con la manovra arriva poi un fondo di solidarietà da 10 milioni di euro per il 2022 a favore dei proprietari di immobili residenziali non utilizzabili perché occupati abusivamente. Secondo la norma, le modalità di attuazione saranno dettate con decreto del ministero dell’interno, di concerto con quello della giustizia e con quello dell’economia, entro 60 giorni dall’entrata in vigore della legge di bilancio. Via libera alla proroga fino al 2025 del Superbonus 110% in area sisma. Ancora, c’è la proroga del Superbonus fino al 2025 per gli interventi edilizi nelle aree colpite dal terremoto negli ultimi anni, come la città di L’Aquila e i tanti borghi del Centro Italia.
Novità non da poco anche sul fronte dell’energia, con il via libera al maxi-intervento per arginare l’aumento delle bollette nel primo trimestre del 2022 con 3,8 miliardi complessivi per ridurre i costi e 1 miliardo per consentire piani di rateizzazione. Approvato infatti l’emendamento del governo alla manovra che stanzia 1,8 miliardi per l’azzeramento degli oneri generali di sistema per le utenze elettriche a bassa tensione fino a 16,5 kW, 480 milioni per l’azzeramento degli oneri per tutte le utenze gas, 600 milioni per la riduzione del’Iva sul gas naturale per tutte le utenze al 5%, 912 milioni per il potenziamento del bonus per i clienti in condizione economicamente svantaggiata. Si tratta in particolare di persone con Isee fino a 8.265 euro, percettori di reddito o pensione di citadinanza, famiglie numerose e utenti che utilizzano macchinari elettromedicali.
Non è finita. La ex Finanziaria prevede lo stop alla tassa sui tavolini per i primi tre mesi del 2022 su cui hanno trovato un’intesa maggioranza e governo. Si tratta dell’azzeramento nel primo trimestre del Cup (canone unico patrimoniale, vale a dire l’ex Tosap/Cosap) e vale anche per i commercianti ambulanti e poi, via libera al fondo da 25 milioni di euro per il biennio 2022/23 per il contrasto dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione.
Disco verde, infine, all’emendamento che rinvia di due anni, fino al 2024, l’entrata in vigore del regime Iva per il terzo settore e all’incremento di 5 milioni delle risorse per i diritti e le pari opportunità”, ovvero il reddito di libertà stanzia “3 milioni per il fondo per le attività di formazione propedeutiche all’ottenimento della certificazione di parità di genere”.