Digitalizzazione e innovazione per un settore dinamico e fondamentale per il Paese. L’ad di Leonardo, Alessandro Profumo, ha illustrato alle commissioni riunite Difesa e Attività produttive della Camera i progetti di sviluppo della società, con il consolidamento nel settore dell’elettroncia per la Difesa e un’attenzione sempre presente al mercato internazionale
“Difesa e sicurezza sono elementi fondamentali per la sostenibilità di un Paese”. Così l’amministratore delegato di Leonardo, Alessandro Profumo, descrive l’importanza che il settore riveste per l’Italia, in audizione oggi di fronte alle commissioni riunite Difesa e Attività produttive della Camera dei deputati. “L’interconnessione tra sicurezza, sostenibilità e anche economia nel tempo credo che sia assolutamente fondamentale” ha aggiunto Profumo. Tanti i temi al centro dell’audizione, dall’evoluzione in senso multi-dominio della Difesa, al sempre crescente posizionamento dell’azienda su settori diversi da quelli tradizionali, spingendo in particolar modo sull’elettronica per la Difesa. In discussione anche il processo di vendita di Oto Melara, con Leonardo che ha richiesto ai soggetti che hanno manifestato un primo interesse di presentare un’offerta non vincolante che descriva dettagliatamente la strategia e la proposta di collaborazione industriale.
UN SETTORE IN EVOLUZIONE
Per l’amministratore delegato, il settore della difesa e sicurezza è caratterizzato da un forte dinamismo evolutivo, che richiederà impegno e dedizione da parte dell’industria e dello Stato. “La complessità degli scenari globali – ha detto Profumo – determina una veloce evoluzione delle tecnologie, soprattutto digitali, in un’ottica di interoperabilità: a livello europeo, nessun singolo Stato o azienda è in grado di presidiare tutte queste tecnologie”. Infatti, per Profumo tra le industrie europee sono sempre più forti le pressioni verso operazioni di aggregazione.
DIGITALIZZAZIONE E MULTI-DOMINIO
Inoltre, le nuove tecnologie sono necessarie per operare nel campo del multi-dominio, dove la digitalizzazione diventa un presupposto inevitabile. “Noi stiamo investendo molto sul fronte della digitalizzazione: per un’azienda manifatturiera come la nostra, significa fare scelte chiare sulle piattaforme su cui vogliamo essere operativi”, ha spiegato ancora Profumo, aggiungendo che l’azienda punta ad essere “prima in Europa nell’elettronica per la difesa, numero uno al mondo negli elicotteri e in soluzioni di addestramento e simulazione, protagonisti nei programmi di cooperazione internazionale sull’aeronautica, partner delle istituzioni per la sicurezza e un riferimento in Europa sullo spazio”. Si inserisce in tali direttive l’intesa annunciata ad aprile per l’acquisizione del 25,1% di Hensoldt, leader in Germania nel campo della sensoristica, con ambizioni in crescita tra robotica e cyber-security. Una mossa che rafforza il posizionamento sull’elettronica per la difesa, di Leonardo e che vede la società ben piazzata da Regno Unito, Stati Uniti e, ora, Germania.
LE MOSSE DI LEONARDO
Leonardo sta valutando un collocamento diverso della propria componente di sistemi per la Difesa sul mercato, composta, allo stato attuale, da quattro grandi linee di produzione: sistemi terrestri, sistemi navali e munizionamento per questi due domini. Tuttavia, secondo Profumo, questa strutturazione non è particolarmente efficace: “Nella componente terrestre siamo oggettivamente deboli, avendo il due per cento del mercato mondiale dei sistemi d’arma (una posizione che non è fortissima) e il sette per cento dei siluri”, ha proseguito Profumo, spiegando che si tratta di mercati dominati, di fatto, da attori che vantano un grande mercato interno, e quindi sostenuti dalla domanda nazionale.
UNO SGUARDO INTERNAZIONALE
Sull’importanza dell’attenzione che, dall’Italia, si dovrebbe avere su quello che succede sui mercati internazionali, si è espresso sempre Profumo nell’intervista rilasciata questa mattina al Corriere della sera: “Si deve avere in questo settore un approccio multilaterale”. Tra gli esempi citati da Profumo c’è sicuramente la solida collaborazione con i Paesi europei, dalla Space alliance con Thales, alla Hensoldt tedesca, o alla leadership con AugustaWestland nel Regno Unito. Senza dimenticare i grandi programmi europei, come il Tempest, con inglesi e svedesi. Anche ciò che accade al di là dell’Atlantico dev’essere di primario interesse. Come spiegato da Profumo nella stessa intervista, il Pentagono: “non chiede più di avere un prodotto fisico, ma anche il gemello digitale in grado di simulare e predire il comportamento di quella tecnologia”. Dal momento che “questo diventerà la norma”, per il ceo di Leonardo si tratterà, quindi, di disporre della tecnologia adatta a migliorare la prodizione, la manutenzione e tutti gli sviluppi successivi dei sistemi.
ELICOTTERI PER LA US NAVY
Le dichiarazioni di Profumo arrivano, tra l’altro, nel giorno in cui il dipartimento di Difesa statunitense ha confermato l’opzione per l’acquisto di 36 ulteriori elicotteri TH-73A di Leonardo, nell’ambito del programma per la realizzazione del nuovo sistema di addestramento avanzato della Marina statunitense. Responsabile del nuovo sistema di addestramento della Us Navy sarà la AgustaWestland di Philadelphia, confluita dal 2015 nel gruppo Leonardo. Insieme ai velivoli verranno fornite anche le parti di ricambio, per un valore totale di circa 159,4 milioni di dollari.
LA COMMESSA
Leonardo aveva aperto l’anno scorso con la notizia data a gennaio di una commessa da parte della Marina statunitense per la fornitura di 130 elicotteri d’addestramento per un totale di più di 900 milioni di dollari. Un’ulteriore occasione per consolidare i rapporti bilaterali tra Roma e Washington e dimostrare che l’industria della difesa italiana sia competitiva anche oltreoceano. Ai tempi la vittoria della commessa per l’azienda di piazza Monte Grappa non era affatto scontata. In gara, infatti, vi erano anche la società texana Bell e il colosso franco-tedesco Airbus. Ma è stata alla fine Leonardo, attraverso la controllata Agusta Westland Philadelphia a vincere la gara per sostituire gli elicotteri da addestramento americani TH-57.
L’ELICOTTERO
Il TH-73A è basato sull’elicottero commerciale AW119Kx, un best seller del portafoglio prodotti di Leonardo. Si affida a un potente motore Pratt & Whitney PT-6, e presenta ridondanza dei principali sistemi e avionica digitale avanzata fornita da Genesys Aerosystems. È in grado di supportare ogni fase del programma di addestramento della US Navy anche nell’ottica di un passaggio progressivo dalle manovre di base all’addestramento operativo avanzato.