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Gli F-35 superano gli obiettivi del 2021. Una buona notizia anche per l’Italia

Lockheed Martin ha superato l’obiettivo di vendite dell’F-35 per il 2021, consegnando tre velivoli in più delle previsioni. Il successo arriva dopo le difficoltà legate alla pandemia, anche grazie all’affermazione sul mercato europeo del velivolo. Una buona notizia anche per l’Italia. Ora l’attenzione si sposta al 2022 con nuove ambizioni

Il nuovo anno si apre con una buona notizia per Lockheed Martin, che ha annunciato di aver consegnato nel 2021 tre F-35 in più di quanto preventivato. In totale sono 142, sui 139 previsti, i Joint strike fighters F-35 Lightning II consegnati ai vari clienti internazionali e statunitensi, con la società che ha imboccato con decisione la via della ripresa dopo i limiti imposti dalla pandemia di Covid-19. Secondo quanto dichiarato a Breaking Defense dal vice presidente di Lockheed Martin, Bridget Lauderdale, il successo della compagnia è stato dovuto agli sforzi e l’abnegazione di fornitori e lavoratori “combinata con l’efficienza dell’ingegneria digitale”.

IL SUCCESSO DEGLI F-35

Nel corso del 2021, tra l’altro, sono anche aumentati i Paesi che hanno scelto di affidare la propria difesa aerea agli F-35, con la decisione della Svizzera a luglio e della Finlandia, che a dicembre ha ordinato 64 velivoli in un accordo da nove milioni e mezzo di dollari. Sempre l’anno scorso compagnia ha anche potuto celebrare il primo caccia consegnato alla Danimarca e l’Aeronautica militare olandese è diventata ufficialmente la nona nazione al mondo a dichiarare operativa la propria flotta di caccia. Fra tutti i clienti, i primi in assoluto si confermano gli Stati Uniti, che da soli attirano tre quarti della produzione totale.

BUONE NOTIZIE ANCHE PER L’ITALIA

I successi del programma F-35 sul mercato internazionale rappresentano un fattore a cui anche l’Italia può guardare con interesse. Infatti nel nostro Paese è ospitato a Cameri il centro di assemblaggio e verifica finale del programma europeo del caccia della Lockheed Martin. Qui vengono già assemblati i velivoli destinati all’Olanda. Con l’adesione di Svizzera e Finlandia, l’Italia si trova in una posizione privilegiata per inserirsi nella linea di produzione anche dei caccia destinati ai due Paesi.

NUOVI OBIETTIVI

Per il nuovo anno la società si è data un obiettivo ancora più ambizioso: raggiungere la vendita e la consegna di 151 o 153 jet. L’ambizioso raggiungimento rappresenta un’ulteriore conferma dell’efficace ripresa della società che aveva visto la produzione rallentare durante tutto il 2020. A causa del Covid, infatti, la produzione di F-35 che nel 2019 aveva raggiunto le 134 unità si era fermata l’anno successivo ad appena 120, con l’ulteriore problematica di intasare le linee della produzione con i ritardi accumulati e le necessità dei clienti.

L’ACCORDO COL PENTAGONO

Lo scorso settembre un accordo della compagnia con il Pentagono ha permesso la messa a punto di un piano di ripresa che avrebbe dovuto aiutare Lockheed Martin a riprendere gradualmente gli usuali ritmi produttivi. L’obiettivo del piano è quello di raggiungere una produzione di 156 velivoli l’anno a partire dal 2023. La notizia del superamento dei propri obiettivi, dunque, è servito anche da conferma per la fattibilità del piano e la sua efficacia.

L’OTTIMO ANNO DEGLI F-35

Nel corso del 2021, gli F-35 hanno preso parte, con successo, a numerosi test di volo ed esercitazioni con le forze armate Usa (Project Hydra, Northern Edge e Orange Flag) e multinazionali (come Talisman Sabre tra Australia e Stati Uniti) e a oltre sessanta schieramenti militari internazionali. Nel Mediterraneo gli F-35 britannici e del Corpo dei Marines hanno partecipato a diverse esercitazioni e missioni congiunte come parte del Gruppo imbarcato della nave ammiraglia della Royal Navy, la HMS Queen Elizabeth, accumulando oltre duemila ore di volo.

DAL CIELO E DAL MARE

Giornate storiche per gli F-35 nel Mediterraneo anche quelle vissute dalle nostre Forze armate, che a novembre hanno visto, per la prima volta, un F-35B dell’Aeronautica militare appontare con successo a bordo della portaerei Cavour, manovra eseguita insieme a un F-35B della Marina militare. È successo nel corso di un’esercitazione congiunta nel Mediterraneo centrale tra la Marina italiana e il gruppo navale britannico della Queen Elizabeth.

INGEGNERIA DIGITALE

Il programma di produzione degli F-35 è stato reso sempre più efficace anche grazie all’utilizzo di tecnologie digitali, strumenti e macchinari connessi e realtà aumentata. “Stiamo introducendo una trasformazione digitale che consente uno sviluppo più rapido e l’automatizzazione dell’elaborazione dei dati per risparmiare tempo e ottenere informazioni per migliorare i processi di manutenzione”, ha aggiunto ancora Lauderdale



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