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Chi è Sabino Cassese, grande giurista ed esperto di Quirinale. La vita e le foto

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Sabino Cassese, Giuliano Amato
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Sabino Cassese alla Corte Costituzionale
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Sabino Cassese, Maria Elena Boschi, Marianna Madia
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Sabino Cassese, Marta Cartabia
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Silvana Sciarra, Sabino Cassese
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Lorenzo Cuocolo, Giuliano Amato, Joseph H Weiler, Andrea Sironi, Sabino Cassese
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Giuliano Amato Matteo Arpe Sabino Cassese
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Raffaele Jerusalmi, Sabino Cassese
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Giorgio La Malfa, Sabino Cassese
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Francesco Giavazzi, Sabino Cassese
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Sabino Cassese, Cesare Romiti
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Linda Lanzillotta, Sabino Cassese
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Sabino Cassese, Stefano Lucchini
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Mario Sanino, Sabino Cassese
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Sabino Cassese, Maria Elena Boschi
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Sabino Cassese, mons. Leonardo Leuzzi
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Giuliano Amato, Sabino Cassese
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Sabino Cassese, Giuliano Amato, Gabriella Ciampi
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Sabino Cassese, Giuliano Amato
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Pietro Salini, Sabino Cassese
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Giorgio Lattanzi, Sabino Cassese
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Paola Severino, Sabino Cassese
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Sabino Cassese, Beniamino Caravita
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Sabino Cassese, Paolo Savona
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Ernesto Somma, Edoardo Reviglio, Sabino Cassese
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Davide Giacalone, Sabino Cassese
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Sabino Cassese, Marcello Clarich
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Sabino Cassese, Paolo Baratta
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Sabino Cassese, Leopoldo Elia, Augusto Barbera
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Sabino Cassese, Francesco Rutelli
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Sabino Cassese, Valerio Onida
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Beppe Severgnini, Sabino Cassese

Sabino Cassese è nato ad Atripalda in provincia di Avellino il 20 ottobre 1935. È stato giudice della Corte costituzionale, professore alla Normale di Pisa, ordinario di diritto amministrativo alla Sapienza, e ha insegnato, tra le altre, alle università di Nantes, Parigi, Stanford, Berkeley, Oxford, New York University. È stato ministro della funzione pubblica con Ciampi nel 1993. Editorialista del Corriere della Sera e Repubblica, ha presieduto commissioni ministeriali di studio e diretto progetti del Cnr, dell’Ocse e dell’European group of public administration.

Maestro del diritto pubblico, è uno dei maggiori conoscitori della pubblica amministrazione italiana, delle sue leggi labirintiche e delle proposte di riforma dell’architettura istituzionale.

A Repubblica a dicembre disse: “Checché se ne dica, il Presidente della Repubblica ha un grande potere, superiore a quello di un presidente degli Stati, se è omogeneo al governo ed è espressione della maggioranza parlamentare. Potrebbe, nel caso di un leader politico, potenzialmente disporre dei numeri necessari per fare passare i provvedimenti che gli stanno a cuore. Ecco perché si è sempre evitato di scegliere un capocorrente”

È anche un esperto di inquilini del Quirinale. Con Giuseppe Galasso e Alberto Melloni ha curato un’opera in due volumi pubblicata dal Mulino nel 2018: “I presidenti della Repubblica – Il capo dello stato e il Quirinale nella storia della democrazia italiana”.

Apprezzato in modo trasversale, L’11 dicembre partecipò ad Atreju, la tradizionale festa di Fratelli d’Italia. In quell’occasione prese parte al dibattito ‘Analisi, necessità e prospettive di una riforma dello Stato in senso presidenziale’. “Se intendo sostenere la proposta di riforma costituzionale in senso presidenzialista presentata da Fratelli d’Italia? Direi certamente”.

Ama la musica classica, è abbonato all’Accademia di Santa Cecilia. Il fratello Antonio, scomparso nel 2011, era anche lui grandissimo giurista, presidente del Tribunale per i crimini nella ex Jugoslavia e professore all’Università di Firenze.



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