Sabino Cassese è nato ad Atripalda in provincia di Avellino il 20 ottobre 1935. È stato giudice della Corte costituzionale, professore alla Normale di Pisa, ordinario di diritto amministrativo alla Sapienza, e ha insegnato, tra le altre, alle università di Nantes, Parigi, Stanford, Berkeley, Oxford, New York University. È stato ministro della funzione pubblica con Ciampi nel 1993. Editorialista del Corriere della Sera e Repubblica, ha presieduto commissioni ministeriali di studio e diretto progetti del Cnr, dell’Ocse e dell’European group of public administration.
Maestro del diritto pubblico, è uno dei maggiori conoscitori della pubblica amministrazione italiana, delle sue leggi labirintiche e delle proposte di riforma dell’architettura istituzionale.
A Repubblica a dicembre disse: “Checché se ne dica, il Presidente della Repubblica ha un grande potere, superiore a quello di un presidente degli Stati, se è omogeneo al governo ed è espressione della maggioranza parlamentare. Potrebbe, nel caso di un leader politico, potenzialmente disporre dei numeri necessari per fare passare i provvedimenti che gli stanno a cuore. Ecco perché si è sempre evitato di scegliere un capocorrente”
È anche un esperto di inquilini del Quirinale. Con Giuseppe Galasso e Alberto Melloni ha curato un’opera in due volumi pubblicata dal Mulino nel 2018: “I presidenti della Repubblica – Il capo dello stato e il Quirinale nella storia della democrazia italiana”.
Apprezzato in modo trasversale, L’11 dicembre partecipò ad Atreju, la tradizionale festa di Fratelli d’Italia. In quell’occasione prese parte al dibattito ‘Analisi, necessità e prospettive di una riforma dello Stato in senso presidenziale’. “Se intendo sostenere la proposta di riforma costituzionale in senso presidenzialista presentata da Fratelli d’Italia? Direi certamente”.
Ama la musica classica, è abbonato all’Accademia di Santa Cecilia. Il fratello Antonio, scomparso nel 2011, era anche lui grandissimo giurista, presidente del Tribunale per i crimini nella ex Jugoslavia e professore all’Università di Firenze.