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Il bim boom bam di Grillo con Napolitano

Questa mattina Giorgio Napolitano, commentando l´esito delle amministrative con i giornalisti, a margine dell´inaugurazione della mostra delle Poste italiane al Circo Massimo a Roma, ha ironizzato: “Di boom ricordo solo quello degli anni ´60, altri non ne vedo…”.
 
Apriti cielo. Per il trionfante Grillo delle ultime ore un sacrilegio. E non si è fatto attendere il fiume di parole dissacranti verso il Presidente della Repubblica in un nuovo post sul suo blog:
“Il boom del Movimento 5 Stelle non si vede, ma si sente. Boom, boom, Napolitano! Il Presidente della Repubblica è il Capo dello Stato e rappresenta l´unità nazionale (articolo 87 della Costituzione). Rappresenta anche il Movimento Stelle e anche, dopo queste elezioni, i suoi circa 250 consiglieri comunali e regionali scelti dai cittadini” ha replicato il leader del m5stelle, augurandogli “meritato riposo” dal prossimo anno quando scadrà il suo settennato.
“Sono rimasto a bocca aperta, spalancata, come un´otaria. Ho le mascelle – ha scritto Grillo sulle ironie del Capo dello Stato sull´affermazione grillina nelle urne – che mi fanno ancora male.
“L´anno prossimo – ha concluso Grillo – si terranno le elezioni politiche e, subito dopo, sarà nominato il successore di Napolitano, che potrà godersi il meritato riposo. Se il Movimento 5 Stelle farà boom (come quello dei favolosi anni ´60), il prossimo presidente non sarà un´emanazione dei partiti, come la Bonino, e neppure delle banche, come Rigor Montis. I giochi per il Quirinale sono in corso da tempo. Si sono già venduti la pelle degli italiani…”.
 
Oggi anche dalle colonne del Foglio ci si domanda se è giusto descrivere il risultato elettorale dei grillini con la parola “boom”: “L´impressione è che il grillismo, nonostante l´endorsement di Mina e la possibile affermazione come “primo partito” a Comacchio se non a Budrio, resti un comprimario più che primattore, su percentuali da Pirati tedeschi o da Ukip inglese, e non su dimensioni di eccezionalità “storica”, aggettivo che piace ai consiglieri grillini e a chi ci crede”, sentenziava il quotidiano di Giuliano Ferrara. Chissà che Grillo non se la prenda anche con lui.
 
f.a.


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