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Lo yuan digitale può attendere. Niente debutto alle Olimpiadi

Dopo l’esplosione del debito delle società coinvolte nell’organizzazione dei Giochi, pandemia e strategia zero-Covid mandano a rotoli la presentazione della moneta digitale nel giorno dell’apertura delle Olimpiadi di Pechino

C’è mancato poco che avvenisse. L’apertura dei Giochi olimpici invernali di Pechino doveva essere per la Cina la prima vera passerella internazionale per lo e-yuan, la moneta digitale cinese che può mettere in discussione il sistema monetario internazionale, basato sul dollaro americano.

Un’arma potente e allo stesso tempo efficace, con cui il Dragone punta a mettere le mani su tutte le transazioni globali effettuate per mezzo della moneta digitale. Ogni pagamento, ogni scambio, sarà monitorato e registrato dal Grande Fratello cinese con annesso patrimonio di informazioni, nonostante ufficialmente le autorità della Repubblica Popolare abbiano sempre garantito l’anonimato.

Tutto merito di un’app, chiamata per l’appunto e-Yuan, da utilizzare in 12 città, tra cui Pechino, Shanghai, Chengdu, Shenzhen, Suzhou), per trasferire soldi da una persona all’altra e per pagare on e off line come già avviene per le rodate app di Ant e WeChat, che ad oggi da sole gestiscono oltre il 90% del mercato cinese dei pagamenti digitali (e che nei desiderata delle autorità cinesi dovrebbero perdere rilevanza nel corso del tempo).

Peccato che l’appuntamento con il red carpet sia stato rimandato. Che le Olimpiadi invernali, almeno sotto il profilo finanziario, non siano cominciate sotto una buona stella, a cominciare dall’esplosione del debito delle società coinvolte nell’organizzazione dei Giochi, era abbastanza chiaro. Ora si aggiunge il flop della moneta digitale. Nei piani di Xi Jinping e del suo governo c’era la volontà di utilizzare l’evento sportivo più importante del mondo per svelare al pianeta il nuovo frutto della tecnologia cinese.

Lo stesso giorno dell’inaugurazione dei Giochi, Pechino avrebbe annunciato l’entrata nel mercato retail delle principali città del Paese della nuova moneta. Ma, ha fatto sapere la Cnn, pandemia e strategia zero-Covid hanno remato contro, facendo saltare i piani. Semplicemente, hanno pensato nel governo, mentre la Cina è ancora per tre quarti prigioniera dei lockdown, non è il caso di sbandierare un progetto di simile portata.

E pensare che il governo ha esercitato nei mesi precedenti le Olimpiadi pressioni sulle aziende, comprese le grandi società occidentali come McDonald’s e Nike, affinché consentissero ai clienti di utilizzare lo yuan digitale durante i Giochi. Di più. La versione digitale della valuta cinese avrebbe dovuto figurare in una tre scelte di pagamento che gli atleti stranieri hanno negli impianti sportivi e nel Villaggio Olimpico, oltre ai pagamenti in contanti ed elettronici.

“I Giochi Olimpici sarebbero stati la prima vera opportunità per turisti e cittadini cinesi per familiarizzare con lo yuan digitale, ma quella porta si è chiusa quando il governo cinese ha deciso di limitare severamente il numero di spettatori olimpici”, ha affermato sempre alla Cnn Craig Singleton, senior China fellow presso la Foundation for Defense of Democracies. “Questa decisione da sola, più di ogni altra cosa, probabilmente ritarderà ulteriormente l’adozione di massa della valuta digitale”.

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