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All’Italia in bolletta serve più nucleare e meno ideologia. La versione di Maffè

L’economista della Bocconi e saggista: anni di mito dell’ecologia hanno messo un Paese nelle condizioni di dipendere in tutto e per tutto dall’energia altrui, a cominciare dalla Russia. Il Superbonus è solo uno spreco di denaro, all’Italia serve l’atomo e poter estrarre il suo gas. Per fortuna Draghi sembra consapevole della situazione

 

La crisi energetica che attanaglia l’Europa e soprattutto l’Italia è figlia di più padri. C’è la crisi tra Russia e Ucraina, certamente, ma anche l’eterna dipendenza dell’Italia dalle risorse altrui. Nulla di nuovo se non fosse che Mario Draghi, nell’ultimo pacchetto dedicato al raffreddamento dei prezzi dell’energia, importo poco meno di 6 miliardi, ha gettato le basi per una svolta. Di questo è più che convinto Carlo Alberto Carnevale Maffè, economista in forza alla Bocconi e autore di saggi. Il perché lo spiega a Formiche.net.

Le famiglie e le imprese italiane non riescono più a pagare le bollette, le piscine chiudono e i tir si fermano. I nodi sono venuti al pettine, se sale il costo dell’energia l’Italia si ferma. Impressioni?

Tutto molto semplice, paghiamo anni di miopia e cinismo elettorale, che si è nutrito dell’ingenuità di molta gente. Il penultimo governo (Conte-bis) ha fatto una moratoria sui giacimenti di gas, si è opposto al Tap e impedito la realizzazione di rigassificatori. La via bucolica ci ha portato a questo, a subire in tutto e per tutto i voleri della Russia. Non parliamo del nucleare, poi.

Parliamone, invece…

L’Italia è circondata da quasi 150 reattori, l’energia nucleare mai come oggi, lo dice anche la tassonomia europea, è un’energia di transizione e noi, in Italia, nemmeno ne parliamo. L’energia non viene giù dal cielo ma va cercata e prodotta. Lo hanno capito tutti tranne noi. Allora non lamentiamoci delle bollette. Non riusciamo nemmeno a fare un parco solare, solo perché è brutto da vedere. Non siamo un Paese consapevole, siamo dipendenti e abbiamo un governo che sul fronte delle politiche energetiche è ostaggio dell’ideologia.

Qualche osservatore ha fatto notare come nell’ultimo pacchetto di misure per le bollette del governo ci siano i semi di una svolta, a livello di infrastrutture. Un abbaglio?

Sì, ci sono, d’altronde parliamo di Mario Draghi, uno che le cose le capisce. Ci sono dei segnali di consapevolezza, di quella poc’anzi citata e che al Paese manca, penso all’incremento della produzione di gas prevista nell’ultimo decreto. Però mi scusi, ci voleva il costo dell’energia triplicata per capirlo?

Se le dico Superbonus, che cosa le viene in mente?

Uno spreco di denaro e una misura quasi inutile.

Mi spiega perché?

Perché superbonus e bonus facciate di impatto energetico ne hanno avuto poco. Avremmo dovuto investire sulle pompe di calore invece che mettere miliardi per riverniciare i palazzi. Diciamo che è mancata ogni percezione di efficienza energetica. Questo è uno scandalo, aggiungo questa parola alla risposta alla domanda precedente. Spreco di denaro e scandalo.

Però 200 miliardi di Pnrr a qualche cosa serviranno… o finirà come con i palazzi e le facciate?

Quei soldi verranno spesi in maniera più sensata, razionale, se non altro perché è l’Europa a mettere dei vincoli. Ma non si illuda che bastino. Per la transizione energetica ce ne sono 60 di miliardi, pochi. A malapena bastano per tamponare le bollette per sei mesi. Pensi a quanti soldi servirebbero per rendere efficienti milioni di case.

Certo di ottimismo se ne vede poco, qui…

Questo è realismo. Scusi ma parliamo di un patrimonio immobiliare tra i più vecchi al mondo, che spreca energia dalla mattina alla sera.

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