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Il commercio tiene ma occhio all’Ucraina. La mappa di Sace

Nonostante due anni di pandemia gli scambi commerciali a livello globale si avviano al consolidamento. Ma la guerra in Ucraina può sparigliare le carte

Un futuro incerto, condito di qualche certezza. Sace, come ogni anno, ha aggiornato la mappa dei rischi globali, uno strumento prezioso per tutte quelle imprese che esportano e cercano nuove opportunità all’estero. Il momento, con la guerra in Ucraina che infuria, è certamente particolare e di questo la società dei servizi assicurativi del Tesoro, ne ha tenuto conto.

Una premessa. Il contesto macroeconomico globale è in fase di progressivo consolidamento e prosegue la crescita del commercio internazionale di beni che è tornato su volumi superiori a quelli pre-crisi, ma i rischi all’outlook globale restano comunque significativi, spiegano da Sace.

La Mappa dei Rischi 2022 evidenzia una generale stabilità del quadro dei rischi del credito globali, senza mostrare tuttavia l’auspicata inversione di tendenza dopo i marcati incrementi dello scorso anno. Continua, infatti, a pesare la dinamica di crescita del debito a livello globale degli ultimi anni, accentuata dalle necessità di spesa legate all’epidemia, la cui sostenibilità può, specie in alcuni Paesi emergenti, essere messa in discussione in una fase di ri-orientamento delle politiche monetarie. Sotto il profilo dei rischi politici si registra invece un ulteriore peggioramento rispetto al 2021, soprattutto nella determinante della violenza politica in alcune aree emergenti.

Secondo Sace nonostante le difficoltà delle catene di fornitura globali, a cui si sommano prezzi dei beni energetici ancora elevati, il volume di scambi internazionali di beni è in forte espansione. Il volume del commercio mondiale di beni è andato oltre il recupero della perdita dello scorso anno, superando i livelli pre-pandemici e, nel 2022, è atteso crescere del 4,8% (dopo il +11% in media stimato per il 2021), mentre per i servizi la crescita prevista di circa il 15% non consentirà il pieno recupero della perdita del biennio 2020-21. Sullo sfondo di questo scenario in cui resta un clima di incertezza ancora elevata, non passano inosservati l’aumento della povertà e delle disuguaglianze sociali e acquistano sempre più rilevanza le tematiche relative alla lotta al cambiamento climatico e alla connessa sfida della transizione energetica.

Lecito però azzardare una previsione. “Il 2022 sarà un anno caratterizzato ancora da rischi significativi, in particolare politici, soprattutto alla luce del conflitto russo-ucraino. La strategia per l’internazionalizzazione delle imprese deve tenere conto, quindi, delle criticità sotto il profilo multidimensionale dei rischi e anche delle opportunità offerte dalla transizione energetica. In questo modo le nostre imprese potranno continuare a crescere sui mercati in maniera competitiva, sana e sostenibile”, ha spiegato Pierfrancesco Latini, amministratore delegato di Sace”.

“L’escalation della crisi in Ucraina, pur inserendosi in un contesto globale di ripartenza e uscita dalla pandemia, ci restituisce scenari instabili”, ha aggiunto Latini, sottolineando che questi due anni di pandemia sono stati particolarmente importanti per Sace: “abbiamo saputo rinnovarci per stare al fianco delle imprese italiane con la nostra operatività tradizionale, a sostegno dell’export, e anche con le nuove attività dedicate a sostenere le imprese sul mercato domestico, con lo strumento di Garanzia Italia e le garanzie green”.



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