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Linee guida per la sanità del futuro. Il live-talk Neo Digital Convention 2022

Nel cogliere a pieno l’auspicio del Pnrr per realizzare una sanità di prossimità attraverso l’impiego del digitale, Neo Digital Convention è un modello pensato con il fine di stimolare un’efficace condivisione del flusso di evidenze emergenti nel Sistema sanitario. Digitalizzazione e valore della prossimità del territorio, questi i temi al centro del live-talk “Neo Digital Convention 2022. Le nuove frontiere della comunicazione medico-scientifica” organizzato in collaborazione con Neopharmed Gentili

“La pandemia ha messo in evidenza la necessità di ridisegnare una sanità più efficace a servizio dei cittadini. Il momento è certamente propizio per farlo, abbiamo l’occasione di poter sfruttare i finanziamenti che arriveranno dall’Europa, per rendere il sistema più vicino al cittadino-paziente”. Così Andrea Costa ha introdotto la discussione tenutasi in occasione del live-talk “Neo Digital Convention 2022. Le nuove frontiere della comunicazione medico-scientifica” organizzato in collaborazione con Neopharmed Gentili.

Presenti all’evento digitale, anche Fabrizio Landi, presidente della Fondazione Toscana Life Sciences; Andrea Mandelli, vicepresidente della Camera dei Deputati; Anna Lisa Mandorino, segretaria generale di Cittadinanzattiva; Francesco Saverio Mennini, professore di Economia Sanitaria e Economia Politica all’Università di Roma Tor Vergata; Gianluca Polifrone, direttore dell’ufficio di Presidenza dell’Aifa; Daniela Rossi, condirettore generale di Neopharmed Gentili; Natalino Simioni, direttore UOC Medicina generale, Cittadella Padova e Matteo Testi , ceo and founder di Deep Learning.

UN OBIETTIVO COMUNE

“Nell’ultimo anno abbiamo capito che le grandi sfide si affrontano con il lavoro di squadra, grazie al contributo di tutti. Ciò che ci unisce come player è l’obiettivo comune di dare servizi di qualità e accessibili ai cittadini su tutto il territorio, un obiettivo che oggi è più che mai raggiungibile”, ha continuato Costa. È poi intervenuta Daniela Rossi, affermando che sono proprio le iniziative come Neo Digital Convention 2022 a servire da impulso per una discussione comune e condivisa, con il fine di affrontare le sfide future in un’ottica di aggiornamento continuo tra tutti gli operatori del sistema.

“Senza salute tutto il resto non ha senso. La socialità non gira, l’economia non gira. Sull’investimento salute si fonda tutto il nostro vivere quotidiano”, ha affermato Andrea Mandelli per evidenziare la necessità di un lavoro sinergico verso fini condivisi. “Il diritto alla salute è fondamentale, quando i nostri padri costituenti hanno spinto per questo diritto, avevano ragione, la salute è il motore”, ha continuato, chiosando poi sul valore e il ruolo della digitalizzazione.

LA CHIAVE RESTA LA DIGITALIZZAZIONE

“L’innovazione della sanità anche in chiave digitale diventa importante per innescare un cambiamento strutturale necessario che è un obiettivo del Sistema paese nel suo complesso”, ha poi sostenuto Francesco Saverio Mennini, portando l’attenzione sulla necessità di comprendere l’importanza di politiche sanitarie che si confacciano al fabbisogno dei cittadini per creare un positivo effetto riflesso, importante per la produttività del Paese intero.

“Se si investisse nelle tecnologie digitali in sanità, alcuni studi dimostrano che sarebbe possibile risparmiare 7 miliardi per il sistema sanitario tutto e 8 miliardi di euro in termini di produttività”, ha sostenuto l’economista. Sul tema è stato d’accordo anche Fabrizio Landi che ha però sottolineato come la digitalizzazione sia già funzionale ed efficace per la ricerca scientifica, ma come sia ancora carente per l’impostazione di sistemi informativi per gli esperti del settore, nell’ottica dello smaltimento dei processi.

MA SERVE UNA RISTRUTTURAZIONE DEL SISTEMA

Gianluca Polifrone ha invece sottolineato il cambio di passo già fatto a causa della pandemia: “In Italia un cambiamento c’è stato ma è necessario ancora rafforzare la territorialità e costruire una programmazione di lungo periodo che dovrà necessariamente essere affiancata da una reingegnerizzazione dei sistemi informatici esistenti, che sono troppo spesso scollegati”. “Il problema è però che anche le iniziative di telemedicina di successo degli ultimi due anni sono state lasciate alla libera iniziativa”, ha poi aggiunto Natalino Simioni, “Il vero cambiamento dovrà partire dal territorio”, ha concluso.

IL VALORE DEL TERRITORIO
Sarebbe quindi il territorio il fulcro dell’attenzione della nuova era che il nostro Sistema sanitario nazionale si trova ad affrontare “Il problema è che il cuore della sanità è divenuto nel tempo l’ospedale, essendo sempre più smembrato il sistema della sanità sul territorio” ha dichiarato Fabrizio Landi. A suo avviso, poi, l’opportunità del Pnrr non andrebbe sprecata: “C’è un buon margine, ci sono gli investimenti e c’è quindi spazio per un’evoluzione positiva, ma ciò che mi preoccupa è che tutto ciò vada messo a terra”, sottolineando così l’urgenza di scelte politiche consapevoli e illuminate.

Secondo Anna Lisa Mandorino, ci sarebbe però bisogno di valutare alcuni aspetti del Piano: “Esso presenta alcune aree di rischio, soprattutto per quanto riguarda il concetto di prossimità del Sistema sanitario, essa nel Piano è troppo legata alle strutture fisiche, bisogna immaginare la complementarietà tra quelle nuove, previste dalla riforma, e quelle già esistenti”.

IL PIANO NECESSARIO PER L’ITALIA

Il Pnrr sarebbe quindi l’occasione per parlare in maniera davvero funzionale di promozione della salute: “Si apre una nuova fase per la Sanità italiana grazie alle risorse del Pnrr, ma esso dovrà lall’integrazione delle funzioni e alla digitalizzazione dei servizi”, ha dichiarato Anna Lisa Mandorino. Però, ad avviso della Segretaria generale bisognerà impegnarsi per questo, per evitare pericolosi contraccolpi: “Se mancasse il dialogo continuo tra gli operatori, sia a livello di base sia a livello specialistico, tutto ciò che il Pnrr contiene anche in termini di cambiamento rischierà di essere sminuito o indebolito”.

Serve informazione però, come sottolinea in chiosa Matteo Testi: “Nel mio ruolo di consulenza nell’ambito dell’Ia, ho potuto spesso notare come manchi la consapevolezza dell’esistenza di strumenti adatti in grado di potenziare in maniera esponenziale i sistemi, per fornire servizi migliori”.

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