La strage in Irpinia, il Papa che si congeda da Rio e le 24 ore che precedono la sentenza su Berlusconi in primo piano sulla stampa di oggi.
Il Corriere della Sera apre con i particolari sul salto di decine di metri del bus: molti bimbi a bordo. E un testimone dice: “Vediamo 30 corpi dal parapetto divelto“. In tre milioni hanno salutato Papa Francesco a Rio che ricambia con un messaggio che si ispira al calcio: “Giocate nella squadra di Gesù”. Mentre a centropagina Luigi Ferrarella dà avvio alle analisi pre sentenza della Cassazione sul processo dei diritti tv: scenari, indiscrezioni sulla scia di cosa potrà accadere tra 24 ore. Trapela che solo domani, all’ultimo minuto, gli avvocati di Berlusconi, Niccolò Ghedini e Franco Coppi, decideranno se provare a chiedere un rinvio. “Uno slittamento della data – scrive – potrebbe però comportare anche un cambio dei magistrati chiamati a giudicare. Sei gli scenari possibili per Silvio Berlusconi: dalla conferma delle condanne ricevute in primo grado e in Appello fino alla assoluzione totale e definitiva”.
Il Giornale punta su “Tutto in un giorno: se Berlusconi sarà (ingiustamente) condannato pronte le dimissioni dei 200 parlamentari Pdl. Trema anche il Pd, partito e governo non reggerebbero l’urto (anche della piazza). Nel suo editoriale Vittorio Sgarbi chiede “Basta politica a colpi di processi”, nella consapevolezza che si “intende il 30 luglio come una data epocale: il passaggio da una fase all’altra, da una democrazia libera a una democrazia commissariata”. Mentre Francesco Alberoni nella consueta finestra del lunedì si dedica alla “forza delle donne si chiama fantasia: Sono più concrete dei maschi ma se i loro sogni vengono infranti sono capaci di rotture drastiche”.
Il Messaggero sceglie una frase (simbolica) di Berlusconi: “Non farò come Craxi”, con il Cavaliere sulla sentenza della Cassazione: se condannato, sono pronto ad andare in carcere. Ma il carcere è escluso per indulto e per l’età. Pdl in trincea: pronti a lasciare governo ed aule. Con il retroscena di Alberto Gentili sui timori del premier per la tenuta del Pd: “Rischio caos in aula”. Da segnalare il fondo di Marco Fortis sulla cura Saccomanni: “La ripresa e quelle luci in fondo al tunnel”.
Repubblica di spalla punta su “Tensione per la sentenza Mediaset”, i falchi Pdl minacciano “Via il Porcellum”. Il governo ha pronto il piano d’emergenza, con a supporto due corsivi: i quattro punti contro l’impasse di Carmelo Lopapa e il retroscena di Liana Milella sulla volontà di Berlusconi di non far cadere il governo Letta. Mentre la Gmg di Bergoglio a Rio è definita “la Woodstock della Chiesa”. Il Mattino apre sulla strage “del viadotto maledetto”, con l’editoriale di Generoso Picone sulla metafora di “Tutto il Sud nella curva della morte”. Nel dramma del pullman dei pellegrini,donne e bambini soprattutto, che tornavano a casa a Pozzuoli “c’è il tremendo paradigma di una vicenda che racchiude le contraddizioni, i ritardi, le insufficienze, le arretratezze del Meridione”.
Il Fatto Quotidiano dedica come consuetudine ad un’inchiesta l’apertura del lunedì, con “I dopati della domenica”: le confessioni inedite dei dilettanti che si imbottiscono di anabolizzanti per vincere le gare amatoriali: giovani spinti dai genitori, ciclisti pensionati, amanti del calcetto, scacchisti. Almeno un atleta su venti è “sporco”.
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