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Obama (e Feltri) contro la discriminazione gay

Piccoli passi avanti a sostegno delle unioni tra omosessuali si intravedono questa mattina al di là e al di qua dell´oceano. Il presidente degli Stati Uniti ha deciso di appoggiare i matrimoni gay, una svolta storica dopo una carriera nel verso contrario. E non sarà certamente un cambiamento epocale al pari di quello americano, ma a difesa dei diritti gay oggi è intervenuto anche il direttore del Giornale Vittorio Feltri  con un editoriale in prima pagina per affermare che bisogna superare i pregiudizi e rispettare le loro unioni.
 
“I matrimoni gay dovrebbero essere legali” ha detto oggi il presidente americano, Barack Obama, nel corso di una intervista alla Abc. Da sempre contrario a questo tipo di unione, il presidente americano è passato ad approvare le unioni civili, a mettere fine alle discriminazioni verso i gay nelle forze armate, fino a sostenerne le nozze.
Sembra che dietro questa decisione ci sia lo zampino delle figlie Malia e Sasha. “È interessante, c´è qualcosa di generazionale – ha detto il presidente nell´intervista rilasciata iei – Malia e Sasha hanno amici i cui genitori sono coppie dello stesso sesso. Ci sono state occasioni in cui ci siamo seduti attorno a un tavolo con Michelle e abbiamo parlato con Malia e Sasha dei loro amici e dei loro genitori”.
“A loro non verrebbe mai in mente che i genitori dei loro amici possano essere trattati in modo diverso – ha sottolineato Obama – non ha senso per loro e, sinceramente, questo è qualcosa che porta a un cambiamento di prospettiva”.
Ma Obama ci tiene a ricordare che lui e Michelle sono cristiani praticanti: “Se pensiamo alla nostra fede, questa non si basa solo sul sacrificio di Cristo per noi, ma anche sulla regola d´oro che dice di trattare gli altri come vorresti che trattassero te. Credo sia questo quello che abbiamo cercato di insegnare alle nostre figlie e che mi sprona come Presidente. E ritengo che più riuscirò a rispettare tale precetto meglio sarò come padre, come marito e, si spera, come Presidente”.
Nel corso dell´intervista Obama ha tenuto tuttavia a precisare che la sua approvazione delle nozze omosessuale è una posizione personale e che condivide il fatto che siano i singoli Stati a decidere sulla questione. New York è uno dei sei Stato americani in cui il matrimonio tra omosessuali è legale, così come nella capitale Washington DC.
Quale sarà l’impatto politico della presa di posizione del Presidente Barack Obama sulle nozze omosessuali?
Probabilmente la questione non sarà uno dei fattori determinanti dell´esito delle elezioni di novembre, come dichiarato al sito americano Politico da alcuni alti funzionari che hanno sottolineato come gran parte dell´elettorato avesse già dato per scontato il sostegno di Obama.
E se Obama appoggia il matrimonio gay, allo Stonewall Inn, il bar di New York considerato la casa del movimento gay americano dopo gli scontri del 1969, si brinda al lieto evento. All´interno del bar del Greenwich Village si festeggia, ma si temono anche le ricadute elettorali per il Presidente Barack Obama.
 
Per esprimere la sua solidarietà agli omosessuali Vittorio Feltri in prima pagina sul Giornale ricorre invece ad un detto: “l’amore e la fame la sentono tutti i salami”. E aggiunge: “Se l’amore è un sentimento universale spiegatemi perché gli omosessuali dovrebbero esserne esclusi”
Certo, da conformista per i suoi figli sogna anche lui una vita in discesa ma “se un ragazzo che porta il mio cognome avesse tendenze diverse dalle mie, non farei una piega: mi limiterei a ricordargli che le persone si giudicano dalla cintola in su ma, poiché non tutti la pensano così, troverà sempre qualcuno pronto a dir male di lui alle spalle o, peggio, in faccia”, ammette Feltri.
“Vincere il pregiudizio, rispettare le unioni gay e smetterla di sghignazzare”, questi gli importanti passi da fare. In altri termini: “se i diritti umani li pretendiamo per noi, dobbiamo pretenderli anche per il nostro prossimo, senza indagare sui motivi per cui palpita il suo cuore. Già. I cuori palpitano. E il mio non palpita più del tuo”, conclude Vittorio Feltri.

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