Il Regno Unito succede all’Italia al comando della missione di sorveglianza aerea rafforzata della Nato in Romania (Air policing). La turnazione avrebbe dovuto prevedere il rientro in patria degli otto Eurofighter italiani schierati nel Paese, che verranno invece mantenuti operativi nella regione (con un rafforzamento delle forze in campo) per il perdurare della minaccia russa allo spazio euro-atlantico
Passaggio di consegne tra l’Aeronautica militare italiana e la Royal air force britannica per il comando dell’operazione Nato di Enhanced Air Policing sui cieli della Romania. Il cambio segue la normale turnazione prevista per questo tipo di missioni dall’Alleanza Atlantica, ma a causa del perdurare della minaccia posta dalla Russia allo spazio euroatlantico, le forze schierate rimarranno attive nel Paese est-europeo, come confermato anche dal sottosegretario alla Difesa, Giorgio Mulè, presente alla cerimonia di avvicendamento: “La sicurezza è un presupposto imprescindibile, manterremo la nostra presenza nella regione con gli assetti dell’Aeronautica militare”.
L’arrivo degli aerei britannici
Il distaccamento britannico, che si aggiunge a quelli schierati da Romania, Italia e Germania, è composto da 150 militari, tra piloti e personale tecnico, della Royal air force e da quattro Eurofighter Typhoon. Per le forze della Raf questa è la quarta rotazione in Romania, dopo quelle effettuate nel 2017, 2018 e 2021.
Lo schieramento italiano in Romania
L’Italia ha assunto il comando dell’operazione a dicembre 2021, schierando la Task force air Black storm, diretta dal 36° Stormo di Gioia del Colle. Inizialmente, infatti, il nostro Paese ha predisposto sul sedime della base aerea di Mihail Kogalniceanu quattro caccia Eurofighter, provenienti dal 4°, 36°, 37° e 51° Stormo, aumentati a otto a marzo come reazione all’invasione russa dell’Ucraina. Oltre ai caccia, l’Italia ha anche inviato un C-130J della 46ª Brigata Aerea e altri quaranta militari di supporto.
Difesa aerea potenziata
La missione della Nato è definita “enhanced”, potenziata, dal momento che il dispositivo atlantico si occuperà della sorveglianza dello spazio aereo alleato in uno dei punti più vicini al quadrante ucraino. Con l’intensificarsi della crisi in Ucraina, i caccia schierati nel Paese hanno effettuato negli ultimi mesi decine di scramble, decolli rapidi per intercettare intrusioni e potenziali minacce allo spazio aereo euro-atlantico.
La risposta coesa dell’Alleanza
Come registrato dal sottosegretario Mulé: “La missione Nato per la sicurezza dei cieli che l’Aeronautica militare sta svolgendo ormai da diversi mesi in Romania è strategica per il rafforzamento del fianco est dell’Alleanza e la prevenzione dei conflitti”, ricordando l’incremento in termini di caccia e personale schierati dall’Italia come deterrente alla guerra in Ucraina. “Ciò dimostra quanto l’Italia contribuisca con convinzione alle decisioni prese in seno all’Alleanza e condanni con fermezza la guerra in Ucraina alla quale rispondiamo in modo chiaro, deciso e coeso”, ha continuato Mulè. “La forza dell’Alleanza sta nella capacità dei Paesi membri di operare insieme in ogni situazione per garantire la pace e la sicurezza”.