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Il caso Genoa-Oddone: non facciamo un “minestrone” tra gioco legale ed illegale

Gioco: gioia e delizia degli italiani, ma anche tabù per un fronte della politica (soprattutto di una sinistra estrema). E’ quanto sta avvenendo proprio in queste ore dopo il caso generato dall’assessore allo sviluppo economico del comune di Genova, Francesco Oddone, che ha lanciato una “crociata” personale, contro iZiplay, brand del portfolio Cogetech, uno dei colossi del betting e gaming del mercato italiano.

La “colpa” di iZiplay è di aver sponsorizzato la maglia del Genoa CFC (uno dei club storici della serie A). Un’operazione che andrà avanti per 4 anni e che nell’immaginario collettivo dell’assessore Oddone è sinonimo di “negatività”, perché a sentire il politico genovese la ludopatia è una piaga molto diffusa e iZiplay (sempre a sentire lui) sarebbe al centro della lobby del “gioco d’azzardo”. Fin qui la fredda cronaca di una posizione politica che non accettiamo in alcun modo, sia sotto il profilo politico, sia a livello di buon senso. iZiplay, sempre per la cronaca, è un operatore di giochi e scommesse regolarmente autorizzato ad operare sul mercato italiano da AAMS (i Monopoli di Stato), non porta avanti alcun business nel settore del gioco d’azzardo, che fa rima piuttosto con gioco organizzato dalla malavita, e da sempre è impegnato in campagne (promosse dalla stessa AAMS) sul tema del “gioco responsabile”, proprio a tutela di quella ludopatica che giustamente (questo sì) il politico genovese combatte sul territorio locale.
Quello che mi dispiace, e si noterà dalla discussione tra il sottoscritto e Oddone avvenuta nelle ultime ore sulla sua pagina pubblica di Facebook, è la non volontà o incapacità di Oddone di comprendere la netta distinzione tra chi segue le regole e chi non le segue (ovvero quegli operatori spesso collegati alla criminalità organizzata che portano avanti strategie di raccolta di denaro proprio in quello che il politico ligure chiama “gioco d’azzardo”). Ma non è assolutamente il caso di iZiplay che ha sempre seguito le regole e che è stato autorizzato da quello stesso Stato, con cui si interfaccia ogni giorno Oddone. ad operare nel settore dei giochi, che oggi porta denaro nelle casse dello Stato, che, a sua volta, lo utilizza anche (in quota parte) per finanziare lo sport di base.

Ad Oddone chiediamo sì di continuare nella sua lotta contro la ludopatia (perché è giusto che persegua questo obiettivo sociale), ma non facendo un minestrone di buoni e cattivi e tra i cattivi non c’è assolutamente iZiplay. I cattivi sono da altre parti e il Genoa CFC ha tutto il diritto di stringere rapporti con un operatore “sano” che lavora regolarmente in un mercato (quello dei gioco), controllato e governato da AAMS, ovvero lo Stato. Oddone mi ha invitato ad un convegno che intende organizzare a settembre a Genova sul tema: perfetto come Sporteconomy ci saremo perché la democrazia nasce dal confronto tra idee anche diverse. Sul tema dell’illegalità lo stesso Oddone mi troverà sempre dalla sua parte e non è un caso che nel prossimo inverno uscirò con un libro dove si parlerà anche di calcioscommeesse e di mafie. Caro assessore, per concludere, sono dalla sua parte, ma non per ripristinare una Santa Inquisizione sul gioco, perché sono sbagliati i tempi oltre che i modi. E a conferma della attenzione personale sul tema del gioco illegale (oltre che più in generale sul tema dell’illegalità) abbiamo promosso con Giovanna Marchese, presidente di CNA Commercio, un incontro con giovani e sportivi, al Centro sportivo dell’Acqua Acetosa, da un’idea del giornalista sportivo Gianni Bondini e della Fondazione “Libera” di don Luigi Ciotti.


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