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Le donne del Women20 Italia per guardare al futuro

L’11 maggio l’evento promosso dalla delegazione italiana e dall’associazione AW20, con il supporto di Consenso Europa, in vista del summit di presidenza G20 che si terrà a settembre in Indonesia, farà il punto sul ruolo delle donne nella società e nel mondo del lavoro e sul divario di genere ancora troppo ampio

Donne delle istituzioni, economiste, politiche, imprenditrici, italiane e straniere, si incontreranno a Roma, mercoledì 11 maggio, presso la Sala Spadolini del ministero della Cultura, in un meeting internazionale dal titolo “Donne e futuro. Combattere la discriminazione femminile per il giusto ruolo delle donne nella società”.

L’evento, promosso dalla delegazione italiana Women20 Italia e dall’associazione AW20, con il supporto di Consenso Europa, in vista del summit di presidenza G20 che si terrà a settembre in Indonesia, farà il punto sul ruolo delle donne nella società e nel mondo del lavoro e sul divario di genere ancora troppo ampio.

Donne testimoni di capacità e competenza, determinazione e impegno, passione e dedizione che affermano i valori della vita e della pace. Eppure, sono le più penalizzate dalla pandemia, a causa delle criticità legate alla gestione familiare, alla cura dei figli e degli anziani e, poi, dalla guerra russo-ucraina, che ha ulteriormente ridotto l’occupazione femminile, spesso già precaria, soprattutto nel settore del turismo e del commercio.

È la “She-cession”. La recessione al femminile, come definita dalla stampa anglosassone per indicare le conseguenze negative dell’emergenza sanitaria sulle donne lavoratrici.

Più colpite da crisi occupazionale e divari salariali, le donne sono anche vittime di violenza estrema, spesso in ambito affettivo e familiare.

Dal settimo Rapporto di “Save the Children” dal titolo “Le Equilibriste: la maternità in Italia 2022”, emerge, inoltre, un quadro critico della natalità, con un tasso inferiore a 400mila nuovi nati nel 2021, minimo storico dall’Unità d’Italia, a causa delle difficoltà, per le madri, di conciliare maternità e lavoro.

Per l’Italia, tra gli ultimi Stati europei nel sanare i divari nel lavoro, riforme quali il Family Act o la legge sulla parità salariale, da affiancare a provvedimenti attuativi, sono tasselli per un’inversione di marcia e un cambiamento culturale. E una recente legge ha introdotto la “certificazione di parità”, con sgravi fiscali e premialità per le aziende che dimostrino di attuare politiche inclusive e non discriminatorie per le donne.

A che punto siamo e quali punti di forza per un reale abbattimento del gender gap, considerato che, secondo il Report 2021, il divario globale di genere potrebbe essere colmato in circa 135 anni e l’Italia è al 63° posto su 156 Paesi?

Le donne a confronto nel meeting di maggio procedono nel difficile cammino formale e culturale della non discriminazione. E guardano al domani.

Dopo il successo del W20 durante la presidenza italiana del G20, l’incontro dell’11 maggio promosso da Elvira Marasco (in foto), presidente dell’associazione W20 Italia e co-chair W20 Indonesia, riprende ora il filo di un dibattito che investe la coscienza civile e sociale, l’economia e il mondo del lavoro. Per confrontarsi, a tutto campo, sui cambiamenti culturali, le iniziative comuni nella lotta contro la violenza sulle donne, la medicina di genere, i sostegni all’imprenditoria femminile, le condizioni e il ruolo delle donne nel conflitto in Ucraina.

Un dialogo aperto di informazione e condivisione per dare voce alle pari opportunità e riconoscere il ruolo fondamentale delle donne nell’economia e nella società, come ci spiega Elvira Marasco.

“Il W20 è una grande opportunità per noi donne; finalmente la società civile ha avuto la possibilità di esprimersi e portare avanti le sue priorità; priorità che vengono fuori da un’attenta osservazione della condizione reale delle donne nel mondo del lavoro e anche il loro vero ruolo nella società.

In seno al W20 ci sono donne di grandi competenze che hanno durante tutta la loro vita adulta osservato e combattuto stereotipi, violenze, prevaricazioni. Se pensate a Rosanna Oliva grazie alla quale tutte noi e tutte le donne italiane per sempre potranno intraprendere la carriera di magistrato oppure anche a persone meno note che però hanno contribuito a migliorare le leggi, hanno combattuto per tenere conto delle problematiche femminili. Certo occorreva una pandemia per portare in evidenza il carico che una donna con famiglia e lavoro si porta addosso. Ora lo sanno tutti. Non ci sono scuse. Siamo ancora lontani da aver risolto tutte queste problematiche; per questo abbiamo voluto, dopo circa un anno dal Summit di Roma, riprendere il discorso, abbiamo invitato le nostre colleghe per fare il punto della situazione, per controllare quella che io chiamo la messa a terra. E le mie colleghe hanno risposto. E con loro tante donne in gamba che ricoprono ruoli istituzionali e che hanno le nostre stesse battaglie da affrontare”, ha commentato la Marasco.

Nel programma del qualificato panel, previsti gli interventi di Elena Bonetti, ministra per le Pari opportunità e la famiglia; Marina Sereni, vice ministra degli affari esteri; Pina Picierno, vice presidente vicaria del Parlamento Europeo; Maria Edera Spadoni, vice presidente della Camera dei Deputati; Maria Cecilia Guerra, sottosegretaria al ministero dell’Economia; Annamaria Parente, presidente della commissione Sanità del Senato; Valeria Valente, presidente della commissione d’inchiesta sul femminicidio; Linda Laura Sabbadini, chair W20 Italia 2021; Uli Silalahi, chair Woman20 Indonesia; Marie Christine Oghly, presidente dell’associazione mondiale delle donne imprenditrici FCEM; Rosa Oliva, Presidente della Rete per la parità; Elvira Marasco, presidente dell’associazione W20 Italia; Miguel Gotor, assessore alla cultura di Roma Capitale.

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