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“Zanzare assassine” contro le malattie infettive. I primi test

Sono positivi i risultati delle sperimentazioni negli Stati Uniti su zanzare geneticamente modificate che potrebbero contribuire alla riduzione di malaria, zika e dengue. Come funzione la strategia, dove è stata applicata, quali sono le prossime fasi e qualche critica…

A differenza di quanto si possa pensare, gli animali più pericolosi per l’uomo non sono gli squali o i leoni, ma le zanzare. Questi piccoli insetti provocano la morte di un milione di persone ogni anno e contagiano con malattie pericolose altri 100 milioni. Esistono circa 3500 specie ma solo due sono capaci di trasmetterle. La Anopheles, per esempio, porta la malaria, e la Aedes aegypti invece trasmette dengue, chikunguña e zika.

Per frenare la diffusione di queste malattie, in Florida, Stati Uniti, si è sviluppato un curioso programma per liberare zanzare geneticamente modificate, che combattono la propagazione delle zanzare portatrici di malattie. L’obiettivo è che possano sostituire la popolazione locale di Aedes aegypti, fermando i focolai. Le prime sperimentazioni, guidate dall’impresa britannica Oxitec, finanziata dalla fondazione di Bill Gates, sono cominciate nel 2020 e hanno avuto i primi risultati positivi.

I ricercatori hanno rilasciato circa cinque milioni di zanzare maschio Aedes aegypti geneticamente modificate nel corso di sette mesi nelle Florida Keys, secondo WebMD. Questi insetti sono stati modificati in modo da trasmettere un gene alla prole femminile, l’unica a pungere gli esseri umani, facendole morire prima che possano riprodursi.

I Centers for Disease Control and Prevention (Cdc) hanno spiegato che alle zanzare liberate in Florida si sono aggiunti due geni in laboratorio. Il primo serve per identificarle mentre il secondo trasmette un gene letale alla prole, che impedisce alle zanzare femmine di superare l’età adulta, il momento in cui pungono per trovare proteine e sviluppare le uova.

Gray Frandsen, amministratore delegato di Oxitec, spiega che “data la crescente minaccia per la salute che questa zanzara rappresenta negli Stati Uniti, stiamo lavorando per rendere questa tecnologia disponibile e accessibile. Questi programmi pilota, in cui possiamo dimostrare l’efficacia della tecnologia in diversi contesti climatici, giocheranno un ruolo importante in tal senso”.

Il progetto pilota negli Usa non è l’unico. Negli ultimi anni è stato applicato in Brasile, Panama e India. Gli esperimenti di Oxitec in Brasile hanno rilevato una caduta del 95% degli esemplari di Aedes aegypti in solo 13 settimane.

L’Agenzia statunitense per la protezione dell’ambiente (Epa) è fiduciosa. Non ritiene che ci siano danni per l’ambiente e pensa alle “zanzare assassine” come un nuovo metodo per ridurre l’uso di pesticidi. Per questo sono state approvate ulteriori sperimentazioni in California.

Non tutti però sono d’accordo con questo esperimento. Alcuni biologi temono che le zanzare assassine possano riprodursi con altri tipi di zanzare, producendo una forma ibrida incontrollabile con i metodi di difesa tradizionali. Tuttavia, il progetto va avanti.



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