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L’Egitto dopo-Mubarak vede in testa i Fratelli Musulmani

Giovedì alle 21 si sono chiusi regolarmente i seggi per le prime elezioni presidenziali in Egitto dopo le dimissioni di Hosni Mubarak: lo hanno annunciato fonti governative, precisando che le operazioni per lo spoglio delle schede hanno già avuto inizio.
Secondo indiscrezioni, basate dai primissimi risultati arrivati dai seggi, sarebbe in testa il candidato dei Fratelli Musulmani, Mohammed Morsi.
Dato il massiccio flusso di elettori, la chiusura dei seggi è stata ritardata di un´ora: i risultati definitivi dovrebbero arrivare il 27 maggio e nel caso in cui nessuno dei candidati raggiungesse la maggioranza assoluta dei voti si procederà a un ballottaggio il 16 e 17 giugno prossimi.
 
Tre ore prima della chiusura dei seggi l´affluenza alle urne era stata calcolata in circa il 50% dei 50 milioni di aventi diritto: oltre a Morsi, i favoriti sono l´ultimo premier dell´era Mubarak, Ahmed Shafiq; l´ex Segretario generale della Lega Araba, il laico Amr Moussa; l´islamico indipendente Abdel Moneim Abul Futuh.
Il voto dovrebbe rappresentare l´ultimo atto della transizione governata dalle forze armate, che si sono impegnate a cedere il potere alle autorità civili subito dopo la nomina del nuovo Capo dello Stato: tuttavia, la redazione della nuova Costituzione – e quindi la definizione dei relativi poteri presidenziali e del governo – è rimasta a un punto morto, dopo che anche la Corte Costituzionale ha contestato la rappresentatività dell´Assemblea Costituente – dominata dai deputati islamici – le cui attività sono al momento sospese per ordine della magistratura.
 
Un eventuale ballottaggio si svolgerebbe dopo la sentenza del processo contro Mubarak, accusato di aver ordinato la repressione delle proteste popolari che portarono alle sue dimissioni e per il quale la Procura ha chiesto la pena capitale.


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