Ankara dichiara di aver catturato con un’operazione antiterrorismo il capo dello Stato islamico al Quaraishi. La Turchia si intesta un successo nella guerra al terrore, ma l’annuncio va verificato in modo più approfondito
Il leader dello Stato islamico, Abu al Hasan al Hashimi al Qurashi, sarebbe stato arrestato dalle forze di sicurezza turche a Istanbul. La notizia sta circolando da alcune ore ed è è stata inizialmente diffusa dal sito turco OdaTV, e successivamente confermata a Bloomberg da alcuni “importanti” funzionari turchi.
C’è un elemento: è sempre molto difficile verificare queste notizie rapidamente. Tant’è che Bloomberg nel pubblicare l’informazione ricevuta, specifica di non aver potuto verificare in maniera indipendente se la persona che le autorità turche hanno detto di aver catturato sia effettivamente il leader dei baghdadisti e non un esponente di minore importanza.
Più volte negli anni erano circolate notizie riguardanti l’arresto o l’uccisione di varie figure di spicco dell’Is, anche dei califfi che hanno preceduto di al Qurashi, ma spesso si sono rivelate false. In alcuni casi smentite direttamente da messaggi (verificabili) inviati attraverso i canali di propaganda dell’organizzazione.
C’è inoltre un fattore in più: la Turchia è impegnata in un’operazione contro quelli che definisce i “gruppi terroristici” al nord della Siria. Nella realtà dei fatti Ankara è diretta contro i curdi siriani, alleati del Pkk turco, ma mescolare le carte potrebbe essere utile per evitare critiche internazionali. Le operazioni del governo turco contro i curdi sono infatti state più volte oggetto di denunce e posizioni politiche avverse perché al limite (o forse oltre) del settarismo etnico.
È d’altronde vero però che quell’area del nord della Siria è stata controllata dallo Stato islamico – e liberata proprio attraverso i curdi, aiutati dagli americani (questo asse operativo è alla base del raffreddamento dei rapporti Usa-Turchia). Inoltre la Turchia è stato sempre bazzicata dai leader delle organizzazioni terroristiche –anzi, negli anni del Califfato del Siraq la Russia accusava Recep Tayyp Erdogan di collusione con lo Stato islamico come parte dell’infowar contro la Turchia
OdaTV scrive che l’arresto sarebbe avvenuto la scorsa settimana, durante un’operazione che durava da giorni, con l’anti-terrorismo appostata fuori a un’abitazione di Istanbul che avevano individuato come nascondiglio di al Qurashi. Secondo le informazioni dell’emittente, Erdogan nei prossimi giorni annuncerà l’arresto.
L’uomo che porta il nome de guerre di Abu al Hasan al Hashimi al Qurashi è una firma misteriosa. Sicuramente è iracheno, succeduto a Abu Ibrahim al Hashimi al Qurashi, ucciso in un attacco aereo statunitense al nord della Siria a febbraio. Le evoluzioni, e gli annunci del gruppo, chiariranno l’accaduto.
Per la Turchia sarebbe un importante punto nella guerra al terrore, che sta tornando a essere un elemento da tenere sotto controllo – anche in forma preventiva, davanti alle potenziali instabilità che una crisi alimentare collegata alla guerra russa in Ucraina potrebbe produrre, colpendo maggiormente le nazioni mediorientali. Anche per questo si attendono ulteriori verifiche.