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Phillips, le prime parole da ambasciatore Usa in Italia

Radici italiane e tanta voglia di mettersi presto al lavoro per rendere ancora più forti le relazioni tra l’America e il nostro Paese.
È un John Phillips emozionato quello che parla per la prima volta da ambasciatore degli Stati Uniti in Italia e nella Repubblica di San Marino davanti alla Commissione del Senato Usa per le Relazioni Estere.
Il neo diplomatico ha ringraziato il presidente Barack Obama e il Segretario di Stato John Kerry per “la fiducia ricevuta”.
Un saluto speciale è andato anche a sua moglie, Linda Douglass, corrispondente del network televisivo Abc e collaboratrice della Casa Bianca, al suo fianco da 40 anni.

IL RAPPORTO TRA I DUE PAESI
Usa e Italia – ha sottolineato il successore di David Thorne – godono “di un rapporto robusto”, che si manifestò in pieno durante l’ultima visita a Washington del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e nel primo viaggio di Kerry a Roma. A Phillips spetterà occuparsi di diversi dossier importanti, soprattutto nell’ambito della Difesa e delle relazioni comunitarie: Muos, F-35, libero scambio commerciale con l’Ue.
A questo proposito il nuovo inquilino di Villa Taverna ha ricordato come l’Italia sia il Paese non di lingua inglese più visitato dagli americani, un vero ponte tra il Vecchio Continente e l’America. Ciò dipende dal fatto che gli Usa rappresentano la prima nazione per investimenti diretti in Italia e del ruolo importante che l’Italia recita nell’ambito delle relazioni atlantiche. Un contributo importante in termini di partecipazione militare e civile a missioni di pace, che potrebbe sfociare dopo 40 anni nella nomina a segretario generale della Nato di un italiano: Franco Frattini.
Ma i due Paesi sono legati a doppio filo anche grazie alla lunga storia di emigrazione che ha visto nel tempo tanti italoamericani concorrere con il loro contributo alla supremazia americana nel mondo.

RADICI ITALIANE
E la storia di Phillips rappresenta appieno una di quelle storie felici che hanno visto protagonisti tantissimi emigranti italiani. Come ha ricordato lo stesso ambasciatore nel suo discorso, suo nonno, Angelo Filippi, lasciò il suo paesino in Friuli per cercare in America una vita migliore. Si stabilì in una piccola città nei pressi di Pittsburgh, dove gli fu mostrato come scrivere Filippi in americano: Phillips.
Ma nonostante sia poi diventato negli Usa un avvocato di successo, il diplomatico ha voluto mantenere intatti quanto più possibile i suoi legami italiani, realizzando nel 2002 l’acquisto di un borgo vicino a Siena, Borgo Finocchieto, poi trasformato in un hotel di charme.

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