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Attentato a Brindisi, il Gip: Vantaggiato ha un complice

Il reo confesso della strage di Brindisi Giovanni Vantaggiato “ha implicitamente ammesso la presenza di almeno un altro complice”. È quanto si legge nell´ordinanza di convalida di fermo e di applicazione della custodia cautelare in carcere nei confronti del 68enne del gip di Lecce Ines Casciaro, nella quale infatti si sottolinea che l´uomo davanti all´interrogatorio, nella questura di Lecce, la notte del 6 giugno, di fronte ai pm, ha più volte usato il plurale e inoltre viene citato un teste che ha notato l´1.30 del 19 maggio un uomo che spingeva un bidone della spazzatura verso la scuola, descritto con caratteristiche fisiche diverse da quelle del fermato Giovanni Vantaggiato.
 
“Nel corso dell´interrogatorio – si legge nell´ordinanza del gip – almeno in due circostanze l´imputato nella narrazione ha utilizzato il plurale (con riferimento ad esempio al posizionamento dei sedili che ha detto: ´Abbiamo´ tirato avanti) così dimostrando che tutte le volte che si è trovato a passare da un argomento all´altro, potendo concentrarsi di meno sulle risposte, ha implicitamente ammesso la presenza di almeno un altro complice. Nel corso dell´interrogatorio del pm ha utilizzato il plurale in molte più occasioni, confermando che nonostante la volontà di negare la presenza di complici non può aver agito da solo”.
 
Ma c´è un´altra circostanza che il gip di Lecce riporta nell´ordinanza per supportare l´ipotesi della presenza di un complice, ovvero la presenza di una donna, che ha testimoniato ciò che ha visto all´1.30 della notte del 19 maggio: “A conferma di questa circostanza – si legge nell´ordinanza – si adduce, inoltre, la testimonianza di F.P. che ha dichiarato, in data 19 maggio 2012, di aver notato verso le ore 1.30, nei pressi del chiosco, un uomo che spingeva un bidone della spazzatura munito di ruote, tenendolo dalla parte delle maniglie, inclinato verso il suo corpo e che andava in direzione della scuola. L´uomo aveva corporatura robusta e spalle larghe e indossava pantaloni e giacca neri, nonchè cappello cio visiera. Era alto circa 1 metro e 80 e aveva il naso pronunciato”. “Sebbene – prosegue l´ordinanza – le descrizioni successive siano state in parte diverse (mai diverse, comunque, sull´abbigliamento) la prima descrizione fornita appare la più attendibile, perché immune da condizionamenti legati alle comunicazioni mediatiche”.
E, sottolinea il gip, “questa descrizione, assolutamente non corrispondente alle fattezze fisiche di Giovanni Vantaggiato, confermerebbe la presenza di altre persone sull luogo del delitto, almeno nelle fasi preparatorie dello stesso. Il Vantaggiato, infatti, ha ripetuto nel corso dell´interrogatorio di garanzia di avere indossato, sia la notte precedente all´attentato che al momento dell´attivazione dell´ordigno, gli stessi abiti, ovvero giacca scura e pantaloni chiari”.
 
Finalità di terrorismo
Il gip di Lecce ha confermato poi la sussistenza dell´aggravante della finalità di terrorismo al reato di strage, condividendo l´impostazione della Dda di Lecce nelle accuse contestate a Giovanni Vantaggiato: “Un grave danno al Paese è stato provocato”, si legge nell´ordinanza. Aggravante che incardina la competenza alla Dda di Lecce, e il cui venir meno avrebbe comportato invece quella alla procura di Brindisi.
Il gip, infatti, richiama nell´ordinanza le fonti citate dal pm (che cita anche le dichiarazioni all´indomani dell´attentato fatte dal presidente Napolitano, dai ministri Cancellieri, Profumo, Severino, dal presidente della Puglia Vendola, e anche dal portavoce del Vaticano) e sottolinea: “Non vi è chi non veda che un grave danno al Paese è stato provocato, poiché si è diffuso il terrore nelle scuole, dove si sono svolte numerose manifestazioni, anche di domenica, sono state incentivate le misure a salvaguardia dei magistrati, sono stati incrementati i servizi di vigilanza presso gli obiettivi sensibili”.
 
“A questo – si legge ancora nell´ordinanza – si aggiunge che nella fase attuale delle indagini non si può escludere la partecipazione dei terze persone come si è già fatto rilevare esaminando l´interrogatorio dell´imputato”.


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