Proseguono a ritmo serrato le attività della missione Minerva a bordo della Stazione spaziale internazionale. L’astronauta italiana dell’Esa, Samantha Cristoforetti, è impegnata nello svolgimento dei tre esperimenti scientifici selezionati dall’Asi, che mirano a indagare diversi aspetti degli impatti sugli astronauti della permanenza prolungata nello spazio
Gli impatti degli ioni sul sistema nervoso, il mantenimento della composizione corporea e le contromisure per gli eventuali danni al sistema uditivo degli astronauti. Sono questi i tre esperimenti selezionati dall’Agenzia spaziale italiana (Asi) per essere svolti a bordo della Stazione spaziale internazionale (Iss) che vedono al momento impegnata l’astronauta italiana dell’Agenzia spaziale europea (Esa), Samantha Cristoforetti, nell’ambito della missione Minerva. Le tre attività scientifiche, chiamate rispettivamente Lidal, Nutriss e Acoustic diagnostics, sono frutto della collaborazione tra diverse realtà accademiche, industriali e istituzionali italiane, e serviranno per porre le basi che permetteranno di ridurre gli impatti di un ambiente estremo come lo spazio sul corpo umano, in vista delle lunghe missioni dirette nel prossimo futuro verso la Luna, e in seguito Marte. Inoltre oggi ricorre la Giornata mondiale degli oceani, in occasione della quale Astrosam ha lanciato un appello direttamente dallo spazio, pubblicando su Twitter foto dei grandi specchi d’acqua scattate dalle orbite: “Facciamo tutto il possibile per proteggere e ripristinare gli ecosistemi dei nostri oceani!”.
Lidal
Il primo di questi studi, quello costruito per studiare l’interazione tra gli ioni medi e pesanti con il sistema nervoso centrale degli esseri umani, è svolto sul rilevatore di particelle Light ion detector for Altea (Lidal), realizzato a partire dal payload Altea dell’Asi, le cui caratteristiche tecniche sono state migliorate in occasione della missione Minerva. Lo strumento misura la velocità di ogni particella e l’energia cinetica di quelle incidenti, in modo da comprendere e studiare meglio gli effetti dell’ambiente radiativo a cui è sottoposto un equipaggio oltre l’atmosfera. L’obiettivo è migliorare le condizioni per le prossime missioni che vogliono portare l’essere umano nuovamente sulla Luna e un domani su Marte, per trascorrervi lì lunghi periodi. Cristoforetti stessa si è occupata nell’ultimo periodo del payload all’interno del laboratorio europeo Colombus dell’Iss, affinché potesse acquisire i flussi di radiazioni che attraversano l’Iss lungo una traiettoria che collega il centro dell’avamposto orbitante con il centro della Terra. Le operazioni necessarie a riposizionare Lidal, realizzate dall’Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn), sono state seguite da due rappresentanti del comparto industriale italiano, Argotec e Telespazio (joint venture tra Leonardo al 67% e Thales al 33%), insieme al team di Kayser Italia che ha realizzato l’apparato, e al team scientifico del dipartimento di Fisica dell’università Tor Vergata di Roma.
Nutriss e Acoustic diagnostics
Diversi progressi sono stati fatti anche sugli altri due esperimenti in corso. AstroSamantha sta infatti portando avanti Nutriss, progetto non nuovo all’Iss dal momento che è presente sull’avamposto già dal 2019, ed è volto a mantenere bilanciata la composizione corporea degli astronauti evitando così l’aumento del rapporto tra massa grassa e magra dovuto al poco movimento svolto in microgravità in orbita. L’astronauta sta anche lavorando all’esperimento Acoustic diagnostics che mira invece a valutare i danni eventuali apportati all’apparato uditivo dell’equipaggio con l’obiettivo di implementare poi le necessarie contromisure, anche in vista delle prossime missioni in orbita che porteranno la specie umana a trascorrere sempre più tempo nello spazio. Cristoforetti non è stata la prima europea a lavorare al progetto, succedendo all’italiano Luca Parmitano e al tedesco Matthias Maurer. Anche l’Acoustic diagnostics è stato ideato dal dipartimento di Fisica di Tor Vergata con il supporto di Altec, del Campus Biomedico, dell’università La Sapienza, dell’Inail e del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr).
La missione Minerva
La missione Minerva, il cui nome è dedicato alla dea della saggezza e scelto dalla stessa Cristoforetti, è formalmente già iniziata il 27 aprile con la partenza della navetta Crew Dragon “Freedom” dal Kennedy space center della Nasa a Cape Canaveral (Florida), grazie a un Falcon 9 di SpaceX. A bordo della Iss AstroSamantha ha assunto il ruolo di leader del Segmento orbitale americano (Usos), il quale ricomprende i moduli e i componenti americani, europei, giapponesi e canadesi, e si occuperà di più di 35 esperimenti internazionali in microgravità, sei dei quali italiani, incentrati principalmente su medicina e nutrizione. È anche possibile che AstroSamantha effettui un’attività extraveicolare (Eva).