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Francesco, la guerra e il pensiero stravolto. Il commento di Cristiano

Come sono state lette e interpretate le parole di papa Francesco nella conversazione con i direttori delle riviste dei gesuiti? Purtroppo con le lenti deformanti di chi chiede ai papi di dividerci in figli della Luce e figli delle Tenebre. Il commento di Riccardo Cristiano

Aspettarsi dal polacco Giovanni Paolo II una parola di apprezzamento per il Patto di Varsavia era troppo, ma quando disse che caduto un sistema, quello comunista, rimaneva il problema dell’altro sistema, quello capitalista, voleva aiutarci a capire che non vedeva il mondo in bianco e nero. Forse lo vediamo così noi, e vogliamo che il papa ci conforti in questa nostra certezza che se da una parte c’è il bene, dall’altra c’è il male.

Aspettarsi dall’argentino Francesco una parola di apprezzamento sulla Nato era troppo, ma quando ha detto che non c’è una guerra tra il bene e il male, ma gli ucraini sono un popolo eroico, avrebbe dovuto aiutare a capire che non vede il mondo in bianco e nero. Forse però seguitiamo a vederlo così noi, e vogliamo che il papa ci conforti in questa nostra certezza che da una parte c’è il bene, dall’altra c’è il male.

Ritengo che il contenuto della conversazione del papa con i direttori delle riviste dei gesuiti avesse un obiettivo: non fare pubblicità a un Capo di Stato che gli disse che la Nato aveva provocato la Russia visto che si considera un impero e che lui ritiene saggio. Piuttosto sollecitare i “suoi scrittori” a restare inquieti, a non fermarsi all’evidenza. Purtroppo il testo di questa conversazione è stato letto con le lenti deformanti di chi chiede ai papi di dividerci in figli della Luce e figli delle Tenebre. Qui non ci sono inquietudini, solo certezze da rafforzare. Forse in questo mi fa velo avere un’idea mia e ho l’impressione che questo sia il punto: usiamo le idee del papa, dei papi, per dirci “io ho ragione e quindi devo far risultare che il papa la pensa così”. No, non è giusto riferire così.

Allora nel caso di specie è bene chiarire che io ragiono come il regolamento mondiale del calcio: si punisce con il cartellino rosso il fallo di reazione, non quello di provocazione. Cioè è la reazione di Mosca il fatto eclatante, non la provocazione della Nato. Questo è quel che penso io, ma sarebbe scorretto dire che è quello che pensa il papa. E cosa pensa il papa? Cosa ha detto? Leggendo le cronache si ha l’impressione che per lui Putin abbia ragione. Questo è grave, perché se qualcuno lo pensa ha il diritto di dirlo, ma attribuendo a sé stesso l’affermazione. Non posso attribuire al papa la mia certezza che se la Russia ha diritto a una sua politica nazionale di difesa anche l’Ucraina ha questo diritto. Per affermare la mia idea non posso ritagliare nel testo del papa quattro parole per attribuirgliela. Lui non ha detto questo. È evidente. E cosa ha detto?

Francesco nel messaggio per la giornata dei poveri divulgato ieri afferma che la Russia ha preteso da superpotenza di negare il diritto all’autodeterminazione dei popoli. Nel colloquio con i gesuiti ha affermato che Mosca è stata provocata. Di solito si afferma che non bisogna cadere nelle provocazioni, ma la provocazione resta. Queste due affermazioni, nella stessa giornata, dicono qualcosa? Per me emerge un’evidenza: Francesco non difende l’Occidente e la Nato, non difende Washington e i leader europei, certamente no. Ma difende gli ucraini. Questo sì. Difende gli ucraini dei quali dice la verità: non interessano più. Chi parla di loro? Il problema è tra le ragioni della Nato e quelle di Mosca e qui Francesco non prende partito, non si schiera. Si schiera solo con le ragioni di Kiev, sono loro che hanno diritto all’autodeterminazione anche a se a molti fa comodo dipingerli come nazisti. Per Francesco no, per lui loro sono l’eroico popolo ucraino, lo definisce così, come definisce mostruosa la violenza che gli viene inflitta, che patiscono. Ma, guarda caso, questo sparisce. Perché a noi non interessa degli ucraini, ci interessa di noi. Ho ragione io, ha ragione il mio partito? O il papa sta dicendo qualcosa di utile a quel partito là?

Prima di scrivere di questo uso improprio e sfacciato delle parole del papa ho cercato conferma di non essere il solo a pensarla così. Tutti i grandi giornali del mondo hanno scelto come titolo quello che io ritengo un titolo sbagliato, “guerra forse provocata”. Ma poi ecco al-Jazeera. È una testa né cattolica né cristiana, né ortodossa né protestante, è lontana dalle tifoserie perché non si sente dentro questa guerra. Il titolo di al-Jazeera è questo: “Papa Francesco loda il coraggioso popolo ucraino, ma la guerra può essere stata provocata”.

Meglio di noi ad al-Jazeera hanno colto il punto cruciale, il coraggio ucraino. È su questo che dovremmo riflettere. Ci interessa? Dovremmo riflettere allora anche sul fatto che noi parliamo sempre di guerra per procura, offendendoli mortalmente, mentre Francesco ci ha ricordato che i mercenari li usa Putin, non la Nato. Ma anche questo sparisce: quanti miracoli…

Dunque cosa intendeva fare Francesco? Dare un colpo al cerchio e uno alla botte? Voleva ingraziasi gli ucraini mentre si teneva buona Mosca? Non posso rispondere, non lo so, non posso saperlo. Posso dire che penso tutt’altro. Voleva dire che in un mondo che non è mai in bianco e nero non bisogna dare i voti ai potenti, ma stare accanto alla vittima: e la vittima è il popolo ucraino. Per lui siamo entrati nella Terza Guerra Mondiale, lo dice nel testo, ma pochi lo hanno notato. Non interessa, il papa viene usato per salire nei sondaggi di oggi, o di domani. E lui dice che è cominciata la Terza Guerra Mondiale. Un’osservazione da trascurare?

Non sono di quelli per i quali il papa deve avere ragione, ma mi interessa che mi chieda perché in un secolo sono scoppiate tre guerre mondiali. Ma al mondo che sempre ignora Francesco le responsabilità del capitalismo non risultano mai. Mentre al mondo che lo nomina tutti i giorni per dirsi di avere ragione invece è sempre evidente un solo colpevole, Washington. Gli avrebbe fatto bene capire che Francesco ha detto che non ci sono Cappuccetto Rosso e il Lupo cattivo. Speriamo funzioni la prossima volta. Nel frattempo suggerirei di leggere The Guardian, uno dei migliori giornali al mondo; si sarebbe già un passo avanti, visto che sottolinea già nel catenaccio: “Il Pontefice condanna la crudeltà delle truppe di Mosca mentre mette in guardia contro la percezione di un conflitto tra bene e male”.  Già, proprio quello che a noi piace tanto, come quando andiamo allo stadio.

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