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Italia direzione Luna. L’accordo tra Asi e Nasa

Nel quadro del programma Artemis, l’Agenzia spaziale italiana ha firmato un accordo con la Nasa per la progettazione dei moduli abitativi che dovranno accogliere “il prossimo uomo e la prima donna” sulla Luna. L’intesa è stata siglata in occasione della visita a Roma del capo dell’agenzia Usa, Bill Nelson, insieme al presidente dell’Asi, Saccoccia, e alla presenza dei ministri Colao e Di Maio

Abitare sulla Luna in case made in Italy. Sembra fantascienza, ma è al centro di quanto previsto dall’accordo stipulato oggi a Roma dall’Agenzia spaziale italiana e la Nasa, in occasione della visita di due giorni nella capitale dell’amministratore dell’agenzia americana, Bill Nelson. A firmare l’intesa da parte italiana c’erano il presidente dell’Asi, Giorgio Saccoccia e il ministro per l’Innovazione tecnologica con delega allo spazio, Vittorio Colao, alla presenza del ministro degli Esteri, Luigi Di Maio. La sottoscrizione dell’impegno è avvenuta a margine della 17esima seduta del Comitato interministeriale per le politiche relative allo spazio e alla ricerca aerospaziale (Comint), che ha aperto gli impegni di Nelson in Italia.

L’accordo per i moduli lunari

L’obiettivo dell’accordo è la realizzazione di uno studio preliminare dedicato alla progettazione e allo sviluppo di nuove capacità abitative relative ai futuri moduli lunari, le “case” che accoglieranno gli astronauti che raggiungeranno la superficie del satellite naturale, i cosiddetti Lunar surface multi-purpose habitation module (Mph), proposti dall’Agenzia italiana nell’ambito del programma Artemis. L’Asi, infatti, condurrà lo studio su questi moduli, accompagnata dalla collaborazione e il supporto dell’industria italiana. Il piano prevede l’elaborazione di un progetto che sia conforme agli obiettivi della missione Artemis e ai requisiti forniti dalla Nasa. Da parte americana, l’agenzia a stelle e strisce si occuperà di supportare l’impegno italiano fornendo le informazioni tecniche e programmatiche aggiornate sul programma.

L’Italia e il programma Artemis

L’Italia è tra i primi firmatari degli Artemis Accords a ottobre del 2020, sarà a bordo dell’impresa fin della prima missione, prevista per agosto, che vedrà il veicolo Space Launch System e la capsula Orion passare intorno alla Luna, senza equipaggio. Il programma con cui la Nasa punta a riportare il prossimo uomo e la prima donna sulla Luna, getterà le basi per una presenza a lungo termine sulla superficie del satellite, dove convaliderà anche i sistemi abitativi nello spazio profondo, indispensabili per le future missioni su Marte. Per il futuro, inoltre, attraverso l’Esa il nostro Paese parteciperà alla realizzazione del modulo abitativo I-Hab per il Lunar Gateway, un progetto guidato da Thales Alenia Space (joint venture tra la francese Thales al 67% e Leonardo al 33%). L’azienda, sempre attraverso l’Esa, è anche coinvolta nel progetto. per sviluppare un sistema per la produzione di ossigeno direttamente sulla Luna utilizzando l’elettrolisi del sale fuso per estrarre ossigeno dalla “regolite” (roccia lunare) al fine di sostentare le future colonie lunari.

Space diplomacy

La sottoscrizione dell’accordo è solo l’ultimo evento di un’intensa campagna di Space diplomacy condotta dall’Italia. L’arrivo dell’amministratore della Nasa a Roma segue un simile incontro avuto con lui a Washington sempre con Colao e Saccoccia, che in quell’occasione avevano anche incontrato Chirag Parikh, il segretario esecutivo del National space council, l’organo della Casa bianca che si occupa della politica spaziale presieduto dal vice presidente Usa Kamala Harris. Il ministro Coalo, inoltre, ha di recente siglato a Palazzo Chigi un memorandum di intesa tra il governo italiano e l’azienda texana Axiom Space, rappresentata dal suo presidente e amministratore delegato Michael Suffredini. L’accordo si è concentrato sul consolidamento delle relazioni industriali bilaterali tra Italia e Stati Uniti, aprendo un nuovo capitolo della presenza umana attorno alla Terra e sulla Luna. Axiom Space sta infatti costruendo, in collaborazione con la Nasa, una nuova stazione spaziale commerciale, che si avvale di importanti contributi da parte del comparto industriale italiano e dell’Aeronautica militare, con il colonnello e cosmonauta, Walter Villadei, che parteciperà alle prossime missioni di Axiom.



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