Il disegno di legge di delega per la revisione del sistema fiscale, da attuarsi per il tramite di uno o più decreti legislativi, ha appena ottenuto il via libera della Camera, e ora si appresta a passare al Senato. Ecco cosa c’è e cosa no secondo Vincenzo De Luca, responsabile area fisco di Confcommercio
Il disegno di legge di delega per la revisione del sistema fiscale, da attuarsi per il tramite di uno o più decreti legislativi, ha appena ottenuto il via libera della Camera, e ora si appresta a passare al Senato. Un testo che delinea anche i pilastri di una riforma che mira a ridurre le aliquote Irpef a partire dai redditi medio-bassi, confermare le cedolari, introdurre il cashback fiscale (con priorità alle spese socio-sanitarie), superare l’Irap e razionalizzare l’Iva. Formiche.net ne ha parlato con Vincenzo De Luca, responsabile area Fisco per Confcommercio.
Quali sono gli obiettivi che si prefigge la Legge Delega di riforma fiscale?
Gli obiettivi fondamentali della Legge Delega per la revisione del sistema fiscale italiano sono finalizzati alla crescita dell’economia, alla semplificazione del nostro sistema tributario ed alla riduzione degli adempimenti a carico dei contribuenti. Tali obiettivi vanno, esattamente, nella direzione auspicata da Confcommercio.
La Legge Delega prevede la riforma dell’Irpef. Su quali principi si basa la revisione della principale imposta del nostro sistema tributario?
I principi relativi alla revisione dell’Irpef – di cui un anticipo è stato previsto dalla legge di bilancio 2022 – tendono ad un sistema di tassazione capace di assicurare una progressività più attenuata di prelievo – principalmente sui redditi medio-bassi di lavoro dipendente ed autonomo – nonché l’applicazione di una aliquota proporzionale o cedolare sui redditi derivanti da investimento di capitale, sia mobiliare che immobiliare.
Nel nuovo sistema di tassazione del lavoro autonomo verrà mantenuto il regime di tassazione forfetario?
Per la componente di lavoro autonomo la riforma prevede il mantenimento del regime forfettario di tassazione (la cosiddetta flat tax) in favore dei piccoli imprenditori e dei lavoratori autonomi con ridotto volume di ricavi o compensi, con la contestuale previsione di un equo periodo transitorio, a tassazione ridotta, in caso di incremento di fatturato oltre il limite previsto, al fine di incentivare ed accompagnare la crescita economica attraverso un graduale approdo al regime ordinario di tassazione.
Nella Legge Delega ci sono altre novità che riguardano le partite Iva?
Nei confronti degli operatori economici di minori dimensioni – al fine di consentire una più agevole gestione dei versamenti e della liquidità – verrà consentita la rateizzazione mensile dei versamenti di saldo ed acconto delle imposte sui redditi.
La Legge Delega prevede anche una revisione dell’Ires, l’imposta sulle società?
Con riferimento alla tassazione del reddito di impresa, va nella giusta direzione anche la riforma dell’Ires, volta ad una maggiore semplificazione dell’imposta e ad un maggiore avvicinamento dell’utile di esercizio con il reddito imponibile. Nel medesimo contesto accogliamo, con estremo favore, il principio – alla base dell’Iri (Imposta sul Reddito di Impresa) – di rendere neutrale, ai fini della tassazione, la scelta della forma giuridica, individuale o collettiva, con cui esercitare la propria attività di impresa, con l’obiettivo di incentivare il reinvestimento degli utili prodotti al fine di conseguire una maggiore patrimonializzazione ed una crescita dimensionale delle imprese più piccole.
E su una revisione dell’Iva cosa può dirci?
Per quanto concerne la revisione dell’Iva, Confcommercio ritiene fondamentale che ogni intervento finalizzato alla razionalizzazione della struttura dell’imposta (numero e livello delle aliquote) non si traduca, in realtà, in un complessivo incremento della tassazione indiretta su beni e servizi.
La riforma interviene anche sull’Irap?
La Legge Delega prevede il graduale superamento dell’Irap, garantendo in ogni caso il finanziamento del fabbisogno sanitario. Un primo passo in tale direzione è stato fatto con l’abrogazione dell’imposta regionale per le persone fisiche e le ditte individuali, prevista dalla legge di bilancio 2022, ma è auspicabile pervenire, entro breve termine, alla completa abolizione del tributo anche per le imprese costituite sotto forma di società.
La Legge Delega prevede anche la tanto dibattuta riforma del Catasto. Quale è la sua opinione al riguardo?
Con riferimento ai principi di riforma del Catasto contenuti nella Legge Delega, si condividono, preliminarmente, solo le misure finalizzate a ridurre l’abusivismo edilizio nelle sue diverse forme. Qualsiasi ulteriore intervento di revisione del Catasto che comporti un incremento della tassazione immobiliare non sarebbe, invece, accettabile.
Il nostro sistema tributario, oltre che di una incisiva riduzione della pressione fiscale su lavoratori ed imprese, necessita anche di una efficace opera di semplificazione. Cosa prevede al riguardo la riforma?
L’attuale sistema fiscale italiano è troppo complesso e farraginoso. Il Fisco di un Paese avanzato, invece, deve essere semplice, chiaro, trasparente e deve garantire la certezza dei rapporti giuridici con i contribuenti. Per raggiungere tali obiettivi un primo passo è, sicuramente, la previsione contenuta nella Legge Delega di introdurre un unico Codice Tributario in cui siano racchiuse tutte le disposizioni legislative vigenti. Al contempo occorre mettere in campo una decisa opera di razionalizzazione dell’attuale legislazione tributaria, eliminando tutte quelle norme e quegli adempimenti che sono, oramai, superflui e superati dal processo di digitalizzazione del fisco.